Protestano gli studenti dell’Istituto Tecnico Pascal

Sit-in a Roma contro la ripresa della didattica in presenza, organizzato da alcuni alunni dell'Istituto tecnico Pascal

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Venerdì 22 gennaio una decina di studenti dell’Istituto Tecnico Pascal, nel quartiere Labaro, a Roma, hanno protestato contro la ripresa della didattica in presenza.

Troppo alto, per i giovani, il rischio di contagio sui mezzi pubblici e i disagi legati all’uso obbligatorio della mascherina al banco.

Dodici alunni dell’Istituto, tra le 8 e le 11 di venerdì scorso, hanno dato vita a un sit-in in forma statica davanti all’ingresso della scuola, in via Brembio.

Tra le motivazioni della manifestazione “il mancato supplemento delle corse che i servizi regionali A.T.A.C. e CO.TRA.L. avevano dichiarato“, sottolineano i giovani in una lettera inviata a preside e docenti.

A far scattare la protesta anche “l’elevato numero di contagi presenti nella nostra regione (identificata infatti come zona arancione)”, proseguono i ragazzi nella lettera.

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Impossibile poi, affermano gli studenti, “mantenere la temperatura minima consentita all’interno delle classi” e sopportare “i disagi fisici e psicologici causati dalle mascherine chirurgiche in un tempo di 6 ore”.

I giovani lamentano anche “la mancata attività laboratoriale indispensabile ai fini dell’esame di Stato”, si legge nella lettera.

Per questi motivi gli alunni dell’Istituto tecnico Pascal che hanno dato vita al sit-in hanno deciso che “non parteciperanno all’attività didattica in presenza”, scrivono nel comunicato.

“Siamo consapevoli che ciò comporterà l’aumentare delle ore di assenza di ognuno di noi, ma crediamo fermamente che sia meglio questo piuttosto che rischiare di contagiare noi e i nostri cari”, concludono i giovani.

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