Dati incoraggianti da Reithera, il vaccino made in Roma

Per il vaccino realizzato dai ricercatori dello Spallanzani necessaria un'unica dose, anziché due, a differenza di quelli targati Pfizer e Moderna. Il farmaco in arrivo entro l'estate

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Buone notizie sul fronte della lotta al covid-19: il vaccino tutto italiano denominato Reithera, realizzato interamente a Roma dai ricercatori dell’ospedale Spallanzani, sta dando ottimi risultati.

Il farmaco innesca un’ottima risposta immunitaria nei confronti del virus: una volta messo a disposizione dei cittadini sarà necessaria un’unica dose, anziché due come per i due vaccini dei colossi farmaceutici americani, Pfizer e Moderna, e per quello anglo-italiano AstraZeneca.

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Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, presenta i dati sul vaccino Reithera, prodotto dallospedale romano

L’efficacia del vaccino made in Roma è al 94 per cento, percentuale che si abbassa di appena un punto e mezzo (92,5%) per gli anziani: un risultato in linea con i due prodotti made in Usa. Le dosi per la vaccinazione dei cittadini potrebbero arrivare entro l’estate.

“Dopo 28 giorni dalla vaccinazione”, spiegano gli scienziati dell’ospedale romano, “oltre il 94% dei soggetti nella fascia d’età 18-55 anni vaccinati con una sola dose ha prodotto anticorpi, ed oltre il 90% – il 92,5% – ha sviluppato anticorpi con potere neutralizzante nei confronti del virus“.

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Il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità

Dalla sperimentazione “è emersa un’attivazione armonica della risposta immunitaria contro il virus”, ovvero degli anticorpi e dei linfociti T, dichiarano i ricercatori dello Spallanzani.

La risposta cellulare “è risultata estremamente robusta in tutti i soggetti valutabili nella fascia d’età 18-55 anni, e potenzialmente più elevata di quella dei pazienti con infezione naturale da SARS-CoV-2. Inoltre, la risposta osservata nei soggetti anziani non differisce da quella dei soggetti più giovani“, spiegano gli scienziati.

Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, sottolinea l’importanza di poter immunizzare i cittadini grazie a un’unica dose anziché due. “Il vaccino – afferma – è nato per poter essere usato in emergenza anche con una sola dose e tutte le dosi inducono la produzione di anticorpi neutralizzanti, quelli in grado di neutralizzare il virus”.

“Comparando i dati di questo studio con Moderna e Pfizer siamo allo stesso livello, per quanto riguarda la protezione dalla malattia. Sottoporremo i risultati della sperimentazione alle agenzie regolatorie in tempi brevi: l’ipotesi è di chiudere la fase 3 entro l’estate“, conclude Ippolito.

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