Ostia, dopo 67 anni chiude la storica tintoria Pasquini

Dal 1° gennaio serrande abbassate nella storica tintoria gestita dalla famiglia Pasquini. Tra i clienti del passato anche Stefano D’Orazio e Pino Scaccia

Giorgio Pasquini con la moglie Eleonora all'ingresso della tintoria Pony Express

Anno nuovo, vita nuova: dal 1° gennaio per Giorgio Pasquini e sua moglie Eleonora, inizia una nuova vita. Giorgio ed Eleonora, infatti, non dovranno più alzare la serranda del loro negozio di via Ammiraglio del Bono 24 come fanno da decenni in ogni giorno feriale.

Ha resistito alla concorrenza più spietata la fama della tintoria Pasquini in quasi settant’anni di attività. Dal 1980 l’esercizio commerciale si chiama “Pony Express” ma a gestire ininterrottamente dal 1953 il servizio di lavanderia, tintoria e stireria è la famiglia Pasquini. Fu papà Gaspare, affiancato dalla moglie Teresa e aiutato dai figli Flora, Gabriella e Giorgio, ad avviare l’avventura artigianale familiare con un negozio in piazza Quarto dei Mille, la tintoria “Flora” dal nome della primogenita.

Era ancora la Ostia dei pionieri, della ripresa economica del dopoguerra – ricorda con nostalgia Giorgio, 75enne continuatore della tradizione familiare – In quella piazza si teneva il mercato cittadino e lavoravamo fianco a fianco ad altri pilastri dell’operosità locale, come Luigi Di Filippo e Lorenzo Papagni”. In quella rinascita post-bellica e nel pieno del boom economico la tintoria Flora ha rappresentato un sicuro punto di riferimento per i clienti che consideravano la famiglia Pasquini “geniale” del far sparire le macchie da abiti e tovaglie, nel “resuscitare” gli abiti più costosi, nello stirare perfettamente le pieghe di lenzuola preziose e vestiti eleganti.

Nel 1969, con l’apertura del mercato coperto di via Orazio dello Sbirro e l’abbandono del plateatico di piazza Quarto dei Mille, la tintoria Flora si sposta di poche decine di metri e trova un affaccio su corso Duca di Genova, in un locale oggi occupato dal Bar Duca, di fianco a quella che all’epoca era la famosa cartoleria Cascapera. Ostia è nel pieno boom demografico, tanti romani si spostano a vivere in riva al mare, dove affitti e costo degli immobili sono meno costosi della città. Ed è anche l’epoca della nascita di Nuova Ostia con il trasferimento di oltre mille famiglie dalle borgate delle periferie risanate.

Quella – ricorda Giorgio Pasquini – fu l’epoca nella quale ci fu anche l’esplosione di una miriade di altre lavanderie e tintorie. Arrivammo a contarne 130 nella sola Ostia”. Ciò nonostante, la professionalità e la fama della famiglia Pasquini di “maghi” della macchia, non vennero minimamente scalfite da questa ondata di nuove attività concorrenti. Al punto che Giorgio con la moglie Eleonora, entrata anche lei a far parte della gestione, decisero nel 1980 di aprire un nuovo punto di lavorazione, quello attuale di via Ammiraglio del Bono, sotto il Nuovo Cavalcavia (viadotto Attico Tabacchi) che hanno visto costruire.

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Giorgio Pasquini e la moglie Eleonora negli ultimi giorni di lavoro nella loro tintoria

Da quel momento la clientela si è ulteriormente moltiplicata, raccogliendo utenti persino dai quartieri più vicini, fino all’Eur e oltre. “Posso dire con orgoglio – sottolinea Giorgio – che la nostra fama è davvero sudata. Ho studiato sempre con passione e impegno tutte le tecniche, l’uso delle sostanze chimiche, l’impiego al meglio dei macchinari, per offrire ai clienti la gamma più qualificata delle possibilità esistenti in questo campo”. Passione, quella di Giorgio ed Eleonora, che non è stata condivisa dai figli Fabrizio, Daniele e Giorgia, che hanno intrapreso altre strade professionali.

Oggi, alla vigilia dell’ultimo giorno di lavoro, la commozione si fa strada tra i ricordi. Per esempio, quello per la simpatia di Stefano D’Orazio, il compianto batterista dei Pooh cliente della tintoria Pasquini. Oppure per l’affabilità di Pino Scaccia, indimenticato inviato di guerra del TG1. O anche per la cordialità di schiere di professionisti che si sono serviti delle qualità artigianali della lavanderia Flora prima e della Pony Express dopo. “Dobbiamo ringraziare tutti i clienti, indistintamente – concludono Giorgio ed Eleonora – Ci stanno sommergendo d’affetto, hanno compreso che è arrivato per noi il momento di abbandonare l’attività dopo una vita di lavoro. Li portiamo tutti nel cuore e ci mancheranno ma siamo convinti che con tanti di loro torneremo a incontrarci a passeggio per questa nostra meravigliosa Ostia”.

Ostia, dopo 61 anni ultimo giorno di lavoro per l’edicola Angeletti