Relitti nel Tevere: la bonifica si sposta a Roma

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Continua l’attività di rimozione dei relitti nelle acque del Tevere da parte della Guardia Costiera.
Il 5 novembre è stato dato l’avvio alla rimozione di cinque relitti a Fiumicino, individuati dalla Capitaneria di Porto come prioritari ai fini della salvaguardia ambientale e della tutela della navigazione. La collaborazione interistituzionale tra la Regione Lazio, il Comune di Fiumicino e la Procura di Civitavecchia ha portato, già la scorsa settimana, alla conclusione con successo delle attività previste.

I lavori si sono ora spostati a Roma, fra ponte Sant’Angelo e ponte Vittorio Emanuele II – dove si completerà domani, la seconda fase di rimozione del relitto di 10 metri presente.

Relitti nel Tevere: un’operazione complessa

L’operazione complessa di rimozione di questo relitto, composto da materiale cementizio e reti metalliche, si compone di due fasi, una iniziata nell’ottobre 2019 che ha portato  alla rimozione della parte emersa e la seconda, in atto ora e conclusiva, che comporterà l’intera rimozione dello scafo semisommerso mediante operazioni che si svolgeranno dallo specchio acqueo con l’ausilio di un pontone dotato di un braccio idraulico, e di sommozzatori professionisti che provvederanno ad assicurare il relitto che sarà imbragato e salpato in cassoni scarrabili per poi essere avviato direttamente allo smaltimento.

L’attività è stata disciplinata grazie all’ordinanza dell’Autorità Marittima e seguita sul posto dal personale della Capitaneria di porto di Roma, per la messa in sicurezza dell’area, interessata da basamenti risalenti con ogni probabilità ad epoca romana, e la vigilanza e supporto alle delicate operazioni in corso, nel rispetto delle disposizioni vigenti. L’area in questione verrà successivamente sottoposta a puntuale verifica per la completa asportazione di ogni eventuale residuo rimasto.

Le operazioni di recupero e smaltimento sono svolte da ditte specializzate incaricate dalla Regione Lazio, secondo un piano preventivamente autorizzato dalla stessa Capitaneria di porto, al fine di garantire il mantenimento dei massimi standard di sicurezza, salvaguardia ambientale e tutela della navigazione.
L’attività nasce

per contrastare l’annosa problematica legata alla presenza di relitti semiaffondati lungo il corso del Tevere (nella maggior parte dei casi di proprietà ignota) che, oltre a contribuire al degrado e alla scarsa fruibilità della zona, possono essere concausa, nell’ipotesi di piene del fiume, di rischi idraulici conseguenti alle difficoltà del corretto deflusso delle acque, oltre che di ostacolo al transito in sicurezza delle unità nautiche.

La Capitaneria di porto di Roma Fiumicino, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Civitavecchia, già dal settembre 2017 si è fatta promotrice di un Tavolo di lavoro con le Amministrazioni competenti – Regione Lazio, Autorità di bacino, Autorità di sistema portuale Mar Tirreno Centro Settentrionale, Comuni di Roma Capitale e Fiumicino – che ha portato alla sottoscrizione di un accordo di collaborazione al fine di coordinare le azioni necessarie per rimuovere i relitti e, conseguentemente, ripristinare i più consoni standard di salvaguardia, di decoro ambientale e di possibilità di fruizione, nel tratto fluviale, da parte della collettività.

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