Fiumicino: «Non siamo gli untori. Bar e ristoranti sono sicuri. Basta terrorismo psicologico». Sono le parole di Massimiliano Mazzuca, presidente dell’Associazione Lungomare ed Esercenti di Fiumicino. I ristoratori temono nuove restrizioni e un calo delle presenze.
«Bar e ristoranti sono sicuri. Basta terrorismo psicologico»
Fiumicino capitale della cucina di pesce, non solo a buon prezzo ma anche con chef stellati. Una tradizione di altissimo livello portata avanti da anni grazie alla fusione di qualità e prezzi accessibili. Non solo ristoranti ma anche gelaterie, pasticcerie, bar possono vantare nomi che fanno invidia nel panorama gastronomico italiano. Negli ultimi mesi l’economia locale ha subito un duro colpo a causa di chiusure e restrizioni.
Gli esercenti ora temono un nuovo calo delle presenze con l’arrivo l’inverno e il rischio di un inasprimento delle misure di restrizione.
Mazzuca: «Bar e ristoranti sono sicuri. Basta terrorismo psicologico»
«In questa fase delicatissima tutti devono fare la loro parte – ha dichiarato Massimiliano Mazzuca, presidente associazione Lungomare ed Esercenti di Fiumicino – la stanno facendo i gestori dei locali rispettando in maniera più che maniacale le rigidissime norme anticontagio. Ma altrettanto chiediamo alle istituzioni e ai virologi. Continuare a ‘martellare’ i cittadini a ogni ora del giorno e della notte parlando di possibili nuove misure di restrizioni riferite a bar e ristoranti è puro terrorismo psicologico. Bar, ristoranti e gli esercizi commerciali in genere sono a oggi i luoghi più sicuri. I contagi sono prossimi allo ‘zerovirgola’. Non siamo di certo noi gli untori né la causa dell’aumento dei contagi.»
«Le possibili norme al vaglio, aumento della distanza tra i tavoli e orari ridotti, non ci vuole un ‘genio’ cozzano tra loro e significano morte certa per i piccoli esercizi e un danno irreparabile per i più grandi – continua Mazzuca – delle due l’una, o si riducono i posti e si permette agli esercizi di ampliare l’orario di apertura scaglionando così gli ingressi. O si riduce l’orario e si rispettano le attuali regole, quelle imposte nella ‘Fase 2’. Qui nessuno vuole mettere a repentaglio la salute dei nostri clienti, che per noi rappresentano la nostra stessa esistenza. E i dati lo dimostrano: ‘zerovirgola’ contagiati. Ma chiediamo rispetto per una categoria che sta pagando, come tutta l’Italia, un conto salatissimo nella guerra al Covid, in silenzio, senza mai sgarrare e senza aver avuto uno straccio di aiuto. Va bene tutto ma passare pure per untori no.»
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