Dietro alla costruzione del nuovo Stadio della Roma si sarebbe sviluppato un sistema di tangenti e finanziamenti illeciti, messo in piedi dall’imprenditore Luca Parnasi: è questo l’impianto di accuse mosso dalla Procura di Roma, che ha chiesto il rinvio a giudizio per l’uomo d’affari, per il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito, per l’ex tesoriere della Lega Giulio Centemero e per Francesco Bonifazi, iscritto a Italia Viva, insieme ad altri quattro indagati.
Stadio della Roma, la Procura contesta il sistema di finanziamenti illeciti
La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per otto persone nell’ambito del terzo filone di indagine legato alla costruzione del nuovo Stadio della Roma, a Tor di Valle. In particolare l’imprenditore Parnasi, e i politici De Vito, Centemero e Bonifazi sono accusati di finanziamento illecito.
Al centro dell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, ci sono i finanziamenti che sarebbero stati elargiti al mondo della politica proprio da parte dell’imprenditore Parnasi, per la costruzione dello Stadio della Roma.
Secondo i pubblici ministeri un flusso di denaro diretto a diversi esponenti politici, in forma di un sistema di tangenti, sarebbe partito dalla società Pentapigna, riconducibile proprio a Parnasi.
In particolare la Procura ha messo nel mirino i 150 mila euro destinati alla fondazione Eyu, vicina a Bonifazi, e i 250 mila euro all’associazione Più Voci, presieduta all’epoca dei fatti da Centemero, l’ex tesoriere della Lega.
I pubblici ministeri sono convinti che l’associazione Più Voci sia “riconducibile alla Lega Nord quale sua diretta emanazione e comunque costituente una sua articolazione”, si legge nel capo di imputazione formulato per la richiesta di rinvio a giudizio.
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