Piccoli Teatri: Senza fondi rischiano di sparire. Sei associazioni del Decimo Municipio chiedono aiuto

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Sei associazioni culturali chiedono un aiuto finanziario per sostenere le spese d’affitto dei piccoli teatri. Non beneficiano di alcuna agevolazione o contributo statale e per questo rischiano di sparire.

Un aiuto finanziario per sostenere le spese di affitto dei teatri. È l’appello delle associazioni culturali del Decimo Municipio, che ancora non beneficiano di alcuna agevolazione o contributo, ma che devono comunque pagare le locazioni ai privati. A far sentire la propria voce sei realtà del territorio: il Piccolo Teatro Acilia, la sala Paolo Poli, Essenza Teatro, la sala Massimo Troisi, il Teatro Dafne e l’Associazione Teatro in Stalla.

Piccoli Teatri: le associazioni dichiarano: « Chiediamo il blocco delle utenze e degli affitti o un sostegno economico.»

«Dall’inizio della pandemia, purtroppo le nostre realtà, che rappresentano un importante volano culturale per l’intero territorio del Decimo Municipio, sono state le prime a chiudere. Ciò vuol dire che docenti, tecnici, coadiuvanti, personale di segreteria, si sono improvvisamente trovati senza lavoro. Compagnie, attori, danzatori, cantanti, hanno perso la loro occasione di entrate garantite perché inseriti nel cartellone della stagione già da tempo. E, quel che al momento rischia ancor di più, sono proprio le strutture ospitanti. Infatti, le mura che accolgono le nostre realtà sono in affitto da privati – spiega Danatella Zapelloni della Sala Paolo Poli – questo significa che al momento è lasciato al libero arbitrio dei locatari, la decisione se soprassedere, temporeggiare o premere la mano, affinché rientrino delle quote pattuite da regolare contratto di affitto. Per non parlare delle utenze, telefono, luce, acqua, riscaldamento e via di seguito. Ci siamo coordinati noi sei teatri del territorio con un denominatore comune – continua – la problematica è ovviamente diversa per chi ha in affitto dalla Regione, alla Provincia, o dalla Chiesa, perché sono stati stanziati fondi per la cultura, ma nessun fondo riguarda noi. Per questo chiediamo o il blocco delle utenze e degli affitti o un sostegno economico.»

Piccoli Teatri: le associazioni dichiarano: «senza aiuti non possiamo riaprire»

«Siamo una realtà culturale del territorio, una realtà che non può mancare, non può venire meno – aggiunge Marcello Sindici del Piccolo Teatro Acilia – abbiamo bisogno di un sostegno, siamo disposti ad aprire tavoli di discussione perché le istituzioni ci sostengano altrimenti non abbiamo altra soluzione se non quella di non riaprire.» «Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti cittadini – continua  Antonia Di Francesco della Sala Massimo Troisi – che di spontanea volontà ci stanno aiutando con delle donazioni. Stiamo pensando di organizzare un crowdfunding per risollevarci.

Non sono mancate però le voci fuori dal coro. Il Teatro Nino Manfredi dichiara di non essere stato preso in considerazione dall’iniziativa.

«Siamo un po’ dispiaciuti perché non siamo stati presi in considerazione – ha dichiarato Luciano Colantoni del Teatro Nino Manfredi – ne prendiamo atto, la risposta è stata perché l’associazione culturale non può accedere ad altri ammortizzatori sociali mentre le imprese si, è vero, tuttavia dico che non abbiamo ancora ricevuto nulla, anche noi vorremmo partecipare a questa iniziativa qualora ci fosse la possibilità di ricevere un aiuto da parte delle istituzioni, per evitare di fare figli e figliastri. Voglio però raccontare una cosa molto bella che ci è successa – aggiunge –  abbiamo mandato una mail ai nostri abbonati con le istruzioni per richiedere un voucher come rimborso per gli spettacoli che non avevano potuto vedere e tanti hanno rifiutato questa possibilità dicendo che era un modo per sostenere il teatro e il territorio

Intanto il Comitato Tecnico Scientifico del dipartimento di Protezione Civile ha dato parere positivo per la riapertura nella prima settimana di giugno di teatri, cinema auditorium e musei, ma a patto che vengano garantite le misure per minimizzare il rischio di diffusione del covid. Tra queste, il distanziamento di almeno un metro e la vendita dei biglietti online per evitare code. Condizioni che, di fatto, taglierebbero fuori molti piccoli teatri locali.

 

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