Ostia: telemedicina a rischio chiusura nel reparto cardiologia del Grassi

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Da circa due settimane il servizio di telemedicina del reparto di cardiologia dell’ospedale Grassi di Ostia è inattivo. Il servizio rischia la chiusura a causa della carenza di personale. I contratti di cinque dipendenti non sono stati rinnovati e le prestazioni sono al momento bloccate.

Reparto Telemedicina del Grassi a rischio chiusura

I contratti ai cinque dipendenti, due medici e tre tecnici, non sono stati rinnovati. Questo significa che, benchè non sia stata dichiarata la chiusura ufficiale delle attività, tutte le prestazioni per il momento non possono essere effettuate per mancanza di personale.

La replica dell’Asl Roma Tre

Dal canto suo la Asl Roma Tre sostiene che l’attività non è ridotta. Il direttore generale Vitaliano De Salazar addirittura sottolinea che non solo il progetto è ancora attivo ma è stato persino esteso ad altre patologie. Rassicurazioni che a quanto pare non bastano, dato che la vicenda è finita sul tavolo del consiglio regionale, con un’interrogazione urgente a risposta scritta e indirizzata a Zingaretti, a firma del consigliere Adriano Palozzi.

Telemedicina, D’Amato: “Il Grassi un esperimento pilota virtuoso”

“È sicuramente una buona pratica. Abbiamo necessità di sviluppare una integrazione tra l’ospedale ed il territorio e di trasferire i dati nel fascicolo sanitario elettronico”.  – Queste le parole dell’Assessore regionale alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria Alessio D’Amato in una sua recente visita al centro di telemedicina dell’ospedale Grassi di Ostia – “Tale esperienza  – commentava – ha evitato accessi inappropriati al Pronto soccorso e decine di trasferimenti. L’ospedale Grassi di Ostia può essere un’esperienza pilota virtuosa per migliorare la qualità dell’assistenza”.

I dati relativi allo scorso ottobre parlavano di 841 pazienti arruolati, in prevalenza con scompenso cardiaco e malati di SLA, seguiti costantemente a distanza nei parametri di monitoraggio essenziali alle loro patologie, attraverso una rete di trasmissione dati, una centrale monitor e un contatto video con i pazienti a domicilio.