Nascondeva un tesoro in casa e, quando i carabinieri hanno bussato alla sua porta per procedere al sequestro, si è giustificando sostenendo che non sapeva a quale ente denunciarne il ritrovamento.
Un piccolo tesoro archeologico è stato sequestrato nella casa di un professionista. Le anfore di epoca romana provenivano dai fondali
Tre anfore antiche e una colonna in pietra risalenti al I-II secolo a.C. sono stati sequestrati dai carabinieri di Nettuno su disposizione della Procura di Velletri., I militari della locale stazione hanno individuato i quattro reperti, non denunciati alla soprintendenza competente, in una casa privata a Nettuno. Tutto il materiale è stato sequestrato per un esame tecnico da parte degli archeologi.
Si tratta di tre anfore “vinarie” ovvero impiegate in antichità per il trasporto di vino con incrostazioni calcaree e una colonna in pietra calcarea con base e capitello alta circa un metro e 90 centimetri. Secondo una prima stima il materiale di interesse archeologico risalirebbe a un’epoca di di quasi 2200 anni fa. La presenza di calcare, dovuta a incrostazioni di fauna marina, indica con con tutta probabilità che quei reperti siano stati recuperati dai fondali marini.
Ai carabinieri che gli hanno contestato la detenzione illecita in assenza della prevista dichiarazione di possesso alla Soprintendenza ai beni archeologici del Lazio, il proprietario dell’abitazione ha raccontato che aveva trovato i reperti nei campi e aveva deciso di tenerli per sé non sapendo a chi avrebbe dovuto segnalare la circostanza.
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