Caro benzine, la Procura di Roma apre indagine. Silenzio del Governo

La Procura di Roma ha aperto un procedimento per verificare le ragioni di questo aumento e individuare eventuali responsabilità

inquinamento domeniche ecologiche

Caro benzine. Dopo il recente e improvviso aumento del prezzo del gas, dell’energia elettrica e dei carburanti, benzina e diesel, la Procura di Roma ha aperto un procedimento per verificare le ragioni di questo aumento e individuare eventuali responsabilità.  Allo stato senza indagati e senza ipotesi di reato. Gli accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma della Guardia di Finanza.

Sull’escalation senza sosta dei carburanti dovranno intervenire la magistratura e l’Antitrust. Il Codacons ha presentato infatti un esposto a 104 procure della Repubblica di tutta Italia e all’Autorità garante della concorrenza chiedendo di indagare sugli abnormi rincari dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa e su possibili speculazioni in atto a danno di consumatori e imprese.

Caro benzine: la denuncia del Codacons

“I listini dei carburanti alla pompa hanno superato il record storico del 1976, con i prezzi che in modalità servito raggiungono oggi la media di 2,333 euro al litro per il gasolio, 2,323 euro la benzina”, denuncia il Codacons, che oggi stesso ha presentato una diffida al governo, indirizzata al premier Draghi, al ministro dell’Economia Daniele Franco, e a quello della Transizione ecologica Roberto Cingolani, affinché intervenga con urgenza sulla tassazione relativa ai carburanti.

Si tratta, scrive l’associazione, “di una corsa al rialzo senza sosta delle benzine totalmente ingiustificata su cui pesa il fattore speculazione, e che deve portare il governo a interventi immediati”.

Il Codacons dichiara inoltre: “Il rischio è che i rincari delle benzine possano essere dopati da fenomeni speculativi tesi a sfruttare la delicata situazione in Ucraina per incrementare i guadagni a danno di consumatori e imprese. Per tale – conclude il Codacons – motivo presentiamo un esposto all’Antitrust e a 104 Procure di tutta Italia, chiedendo di aprire indagini sul territorio con l’ausilio della Guardia di Finanza e accertare eventuali speculazioni e illeciti, alla luce delle possibili fattispecie di truffa aggravata, aggiotaggio e manovre speculative su merci”.

Infine, le opposizioni chiedono perché il Governo dopo la denuncia pubblica del ministro Cingolani non sia intervenuto con alcun provvedimento.

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