Fiumicino: una giovane donna residente nel comune aeroportuale racconta della aggressione subita due giorni fa da un uomo che la ha assalita in casa, un rapinatore. Un assalto con un uomo che le è entrato nella abitazione, facendole gelare letteralmente il sangue.
Il racconto di una giovane donna residente nel comune aeroportuale su un recente episodio di violenza subito e denunciato con coraggio ai carabinieri di via Anco Marzio
Una denuncia utile a rivendicare l’importanza del coraggio di parlare subito contro la violenza di ogni tipo, ma di genere in particolare. Come racconta, le sue reticenze a parlare – sue, come di tante altre donne – erano tante, ma alla fine ha avuto la forza di vuotare il sacco ed andare dai carabinieri della locale stazione di via Anco Marzio: “Sinceramente non volevo dirlo, ma chi tace è complice di una violenza verso le donne, che ormai, purtroppo è diventata ” normale”. In questi due giorni ho sopraffatto la mia persona, ho mascherato, ho fatto finta di nulla, non ho pensato… ma poi la sera quando torno a casa tutto aumenta la mia sofferenza , la mia paura, il non dormire, stare ad occhi aperti a sentire qualsiasi rumore”.
In un dedalo di emozioni ricostruisce pian piano i frame della sua personale sofferenza: “Le urla, i calci alla porta… è tutto un Incubo e la verità è che quello che si subisce è talmente devastante che ti rimane tutta la vita…ovviamente sono andata dai carabinieri a denunciare il fatto, ma la risposta ‘perché non hai chiamato il 112?’ In quei momenti, inaspettati, non hai né il tempo materiale, e psicologico di “pensare” … chiamo il 112”, In quei momenti, non pensi…. Non sai se sei ancora viva o morta…”
Racconta, senza entrare troppo in particolari, di aver dovuto avere a che fare con uno squilibrato che le è entrato in casa: “Non è stato per niente facile affrontare un drogato, fuori di testa , che ti spacca la porta di casa a calci, che entra dentro casa dicendo che sfascia tutto!!!! Ma io non avevo paura della casa, ma di me…dei miei cani ed ero annientata da un essere che scavalcando il cancello di casa mia, l’ho trovato dentro casa…. mentre mi asciugavo i capelli, nella normale quotidianità della mia vita”.
Poi arriva, come in un film dell’orrore, la dovizia di particolari, quelli sì, nel ricordare il momento dell’arrivo del suo aguzzino, giunto come un lampo che squarcia il frastuono: “Poggio il phon… e sento la mia porta presa a calci… i cani abbaiano forte… ma i miei cani sono buoni … non hanno aggredito…Il mio labrador l’ho fermato perché avevo paura gli facesse del male.. la mia meticcia di 13 anni invece l ha aggredito ma solo abbaiando contro.Poi mi sono ritrovata questo essere schifoso dentro casa …È tutto surreale e spaventoso. Più chiudevo la porta più lui dava i calci.”
Attimi di paura incredibile, in un climax ascendente di terrore: “Mi ha spaccato la porta… il cancello del giardino che teneva i cani lontani dal cancello principale per non far abbaiare i cani e non dar fastidio agli altri... ha spaccato il muro di casa. In quel momento mi sono sentita male, non riuscivo a respirare… e se ci penso ora che lo racconto provo la stessa sensazione di morire”.
Infine un invito chiaro a non essere reticenti e avere il coraggio, un invito a tutte le donne: “Denunciate!!”
Poi, la donna, che vuole rimanere nell’anonimato, racconta che nonostante abbia avuto la forza di parlare, la sua quotidianità, dato l’evento estremamente recente e fresco nella sua memoria, è ancora dura, funestata da bruttissimi ricordi: “È un incubo continuo … e spero finisca …soprattutto spero di riuscire a dormire qualche notte… perché devo lavorare, devo mantenere i miei cani e la mia vita. Spero che questo incubo passi presto… ma non dimentichiamo”.
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A Fiumicino il primo reparto anti-violenza di genere della Polizia locale