Il Comitato Promotore Sistema ArcheoAmbientale Integrato Fiumicino Ostia lancia un appello al Presidente della Regione Lazio Zingaretti e, in generale, a istituzioni, associazioni, sindacati e imprenditori per ragionare su un nuovo approccio al settore, a seguito dell’emergenza sanitaria da Coronavirus che ha stravolto abitudini e concezioni del vivere in collettività.
Comitato Archeoambientale: “Ripensiamo a un nuovo modello di turismo che crei sviluppo e lavoro stabile”
Il Comitato Archeoambientale invita a riflettere su un nuovo modello di turismo che punti all’integrazione fra tutte le proposte e gli attrattori del territorio: il mare, l’archeologia, le aree protette, l’Agro romano. E che punti a trattenere più tempo possibile i turisti in loco, con maggiori possibilità di crescita economica e posti di lavori nei settori della ricezione, ristorazione e commercio”.
“Il nostro litorale, da Ostia fino a Civitavecchia, passando per Fiumicino – dichiara il Comitato Archeoambientale – come d’altronde il resto del Paese, si è trovato in ginocchio, piegato dalla chiusura generale che ha colpito tutti i settori produttivi, nessuno escluso: Turismo, Aeroporto, Portualità, Agricoltura, Zootecnia, Terziario. Per questo è fondamentale in questa fase ripensare a un nuovo e più intelligente modello di sviluppo economico di questo tratto di marelaziale.
Una nuova economia che crei sviluppo stabile e sia più rispettosa dei nostri ambienti di vita e dell’ecosistema di cui noi esseri umani siamo solo una piccola parte. Riteniamo che sia proprio il turismo il settore su cui puntare, capace di sprigionare la maggior fantasia innovativa. Ma non deve essere un turismo stagionale e di prossimità, come stato finora, piuttosto un turismo che duri tutto l’anno, una proposta che soddisfi sia il “mordi e fuggi”, ma anche il più redditizio e più esigente turismo “lento”.
Come? Con la collaborazione, ed è questo l’invito che facciamo al Presidente Zingaretti, tra gli operatori economici e le tante Istituzioni pubbliche coinvolte: Amministrazioni regionali, Comunali e Metropolitane, Autorità di Bacino e Portuali, Riserva Statale del Litorale, Soprintendenze e Parchi Archeologici, non dimenticando il pieno coinvolgimento del mondo del lavoro, dei sindacati e dell’associazionismo: in una parola con il pieno protagonismo dei territori e delle comunità capaci di decidere sul proprio futuro“. – conclude il Comitato Archeoambientale.
“Da Ostia a Civitavecchia, anche un nuovo modo di fare turismo ci salverà”
Il “Comitato promotore sistema archeoambientale integrato Fiumicino Ostia” chiama a raccolta tutto il mondo associativo, sindacale, politico, istituzionale e imprenditoriale per ragionare in modo pratico e diretto.
L’appello integrale al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti
“I mesi di pandemia, da cui stiamo lentamente uscendo, sicuramente li ricorderemo per i tanti morti, le tante costrizioni, paure e per il generale stravolgimento delle nostre abitudini e concezioni del vivere in collettività. Un lascito pesante del COVID 19 è la pesante crisi economica che ci troveremo ad affrontare. È chiaro che anche questo pezzo del Litorale della area metropolitana romana che va da Ostia fino a Civitavecchia, passando per Fiumicino, è in ginocchio, piegato dalla chiusura generale che ha colpito tutti i settori produttivi, nessuno escluso: Turismo, Aeroporto, Portualità, Agricoltura, Zootecnia, Terziario. Alcuni si riprenderanno presto, altri con più lentezza.
In queste settimane e quelle future solo gli interventi pubblici fatti di sussidi, prestiti agevolati, risorse a fondo perduto a famiglie, lavoratori e imprese hanno un senso e se velocemente erogati, una utilità. Però è in questo momento che si ha l’opportunità se non l’obbligo di ripensare ad un nuovo e più intelligente modello di sviluppo economico di questo tratto di mare laziale. Una nuova economia che crei sviluppo stabile e più rispettoso dei nostri ambienti di vita e dell’ecosistema di cui noi esseri umani siamo solo una piccola parte; e il Corona virus ce l’ha dimostrato.
Crediamo che sia il Turismo il settore su cui riflettere e su cui sprigionare la fantasia innovativa di cui si può essere capaci, ma non l’attuale modello turistico, che sicuramente crea lavoro e reddito, ma che troppo dipende dalla prossimità delle frequentazioni, dalla breve permanenza e dalla stagionalità. Ostia, Fiumicino, Ladispoli, Cerveteri, Santa Marinella continuano a essere il mare degli abitanti locali e di Roma. È molto, ma potrebbe essere molto di più.
Questo litorale – prosegue il Comitato Archeoambientale – ha la fortuna di avere molte altre ricchezze e opportunità. Tutti questi Comuni hanno un entroterra dalle ricchezze indescrivibili, lo sappiamo bene noi del Comitato Promotore. Il grande Parco Archeologico fra Ostia Antica e Fiumicino, i preziosi e notissimi siti archeologici etruschi di Cerveteri, il Castello di Santa Severa, le vaste e prolifiche aree agricole incastonate nella Riserva Statale del Litorale Romano, l’oasi della LIPU a Ostia alla foce del Tevere e del WWF a Fregene. E ci siamo limitati ai maggiori nomi. E il bello è che i Comuni in cui risiedono sono anche ben servite da assi autostradali, da ferrovie e sono a ridosso di uno dei più importanti aeroporti d’Europa e dal porto di Civitavecchia. Altro discorso sono le disagiate strade e la segnaletica per arrivare ai siti.
Ci sono tutti gli ingredienti per creare un nuovo modello turistico che punti all’integrazione fra tutte le proposte e gli attrattori: mare, archeologia, aree protette, l’Agro romano, che in queste zone è rimasto ancora intatto e su cui idee e iniziative stanno emergendo per valorizzarlo. L’obiettivo è di trattenere più tempo possibile il turista sui territori, quindi più crescita economica e più stabili posti di lavoro nella ricettività, ristorazione e commercio. Un turismo che duri tutto l’anno e non solo tre mesi, una proposta che soddisfi sia il “mordi e fuggi”, ma anche il più redditizio e più esigente turismo “lento”.
Tutto questo non è facile da mettere su, è una mentalità e una cultura della collaborazione da creare fra gli operatori economici e fra le tante Istituzione pubbliche coinvolte: Amministrazioni Comunali e Metropolitana, Autorità di Bacino e Portuali, Riserva Statale del Litorale, Soprintendenze e Parchi Archeologici, non dimenticando il pieno coinvolgimento del mondo del lavoro, dei sindacati e dell’associazionismo: in una parola il pieno protagonismo dei territori e delle comunità capaci di decidere sul proprio futuro. Solo la Regione ha il ruolo di coordinare questo magma, non abbiamo bisogno di stratosferici e costosi studi di settore, ma vogliamo una Regione che si trasferisca letteralmente qui da noi; inizi a coordinare il tanto che già c’è e aiuti a programmare il tanto che c’è da creare, anche in termini di risorse da individuare”. – conclude il Comitato Archeoambientale.
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