Il mercato Cecchignola resta in via Govoni. Novità per via della Cina

Il IX Municipio ha stabilito che il mercato saltuario di via Govoni non tornerà in via Quasimodo. Arrivano gli alimentari in via Cina

mercato saltuario

Il mercato saltuario “Cecchignola” non tornerà in via Salvatore Quasimodo. I 26 banchi che animano ogni mercoledì e venerdì la zona, resteranno nel parcheggio di via Corrado Govoni e di via Ignazio Silone.

Il IX Municipio ha stabilito che il mercato saltuario di via Govoni non tornerà in via Quasimodo. Arrivano gli alimentari in via Cina

Lo ha stabilito il IX Municipio nell’intento di stabilizzare i commercianti che animano il mercato saltuario del mercoledì e del venerdì denominato “Cecchignola”. Quel concentramento di 26 banchi fino al 2017 operava in via Salvatore Quasimodo, area che doveva essere sottoposta a riqualificazione. Per consentire la cantierizzazione del plateatico, l’amministrazione disponeva che il mercato saltuario venisse trasferito in via F. Sapori in un’area che, però, si è rivelata insufficiente, anche alla luce delle prescrizioni di distanziamento determinate con la pandemia da covid.

Il mercato Cecchignola resta in via Govoni. Novità per via della Cina 1
Il parcheggio tra via Govoni e via Silone impiegato per il mercato saltuario “Cecchignola”

Così, dal 22 maggio dell’anno scorso, il mercato saltuario “Cecchignola” ogni mercoledì e venerdì è ospitato nell’area di parcheggio tra via Corrado Govoni e via Ignazio Silone. Quella collocazione temporanea, dovuta alla pandemia, dal 10 agosto è definitiva: il mercato saltuario “Cecchignola” non tornerà a via Quasimodo ma resterà nella sua attuale sede.

Le novità per il mercato di via della Cina

Novità anche per il mercato saltuario di via della Cina che si tiene ogni giovedì. Il IX Municipio ha deciso di aumentare di due unità gli stalli, portando a 19 il numero complessivo dei banchi ma, soprattutto, ha ammesso anche la presenza dei generi alimentari tra le categorie merceologiche. Dunque, potranno essere venduti anche ortofrutta, prodotti tipici e di salsamenteria purchè in una quota non superiore al 30% dei banchi, quindi 5 sui 19 presenti.