I sindacati della Polizia Locale di Roma si scagliano contro l’assessora capitolina ai rifiuti Katia Ziantoni, dopo l’invio di una lettera indirizzata al comandante generale Ugo Angeloni in cui chiedeva maggiori controlli e multe contro l’abbandono della spazzatura.
“Richiamo l’attenzione della Polizia Locale agli obblighi di vigilanza e rispetto del Nuovo Regolamento Rifiuti” – si legge nella nota di Ziantoni che prosegue – “La rimozione dei rifiuti abbandonati e la mancata differenziazione, infatti costituiscono violazione delle leggi nazionali, prima ancora che dei regolamenti comunali e producono effetti negativi sulle condizioni di decoro della cittĂ rappresentando un costo insostenibile, in termini economici, a carico della collettivitĂ ”.
Rifiuti, la risposta del sindacato
Immediata la risposta del sindacato Sulpl: “In riferimento alla lettera con la quale l’assessore Capitolino Katia Ziantoni ricorda al Comando del Corpo di Polizia Locale, come i controlli di carattere ambientale e sullo smaltimento dei rifiuti rientrino tra le attivitĂ dei caschi bianchi romani, non possiamo non declinare ogni responsabilitĂ sulla gestione del problema rifiuti”.
“Sulla mancanza di capacitĂ amministrativa di istituzioni e strutture preposte, trovando ridicolo come si possa semplicemente ipotizzare, che la mancata raccolta di cumuli di rifiuti giacenti, od i roghi degli stessi appiccati illecitamente da cittadini disperati, siano ascrivibili ai mancati controllo del Corpo di Polizia Cittadino“, dichiara in una nota Marco Milani, Segretario Romano Aggiunto del SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale).
“Ricordiamo all’assessore come il Corpo di Polizia Locale – conclude – sotto organico di oltre 2000 unitĂ e con lavoratori giĂ pesantemente spremuti in violazione alle norme contrattuali sugli straordinari, che potrebbero veder presto un intervento della Corte dei Conti, abbia moltissime altre competenze che vanno dalla viabilitĂ , polizia stradale, al rilevamento degli incidenti passando per gli sgomberi di appartamenti occupati e controllo dei campi nomadi”.
“Nonostante tutto questo non sono mancate importanti operazioni di contrasto ai reati ambientali. Accostare l’attivitĂ del Corpo al fallimento della gestione rifiuti, lo troviamo quantomeno ingeneroso”, conclude Milani.
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