Spettacolare ritrovamento nelle campagne di Nettuno dove è stato rinvenuto un elmetto M33 del Regio Esercito italiano. Si tratta di un reperto che arrivò nel territorio di Anzio-Nettuno durante le operazioni di sbarco dell’Operazione Shingle del 1944, durante la seconda guerra Mondiale, che vide protagonista l’allora cittadina di Nettunia.
Nella propria pagina Facebook il Gruppo Ricerche Storiche Nettunia ha annunciato che presto l’elmetto, ritrovato da Luca Di Giulio grazie all’uso del metal detector, sarà restaurato tramite il trattamento antiruggine con l’acido ossalico.
Sempre nelle ultime ore, il Gruppo Ricerche Storiche Nettunia ha annunciato anche il ritrovamento di pentolame da restaurare e una coppia di trifogli statunitensi che si utilizzavano per i proiettili da 75mm e da 105mm. Si componevano di due trifogli uniti fra di loro da un asta centrale con la filettatura da ambo i lati che serrava con una farfalla i bussolotti di cartone dei colpi.
Attualmente tutti i ritrovamenti del gruppo finiscono in collezioni private, ma è allo studio un progetto, in collaborazione con il comune di Nettuno, per far sì che i ritrovamenti vengano in futuro esposti in maniera permanente in un luogo pubblico.
C’è da dire anche che molti reperti che sono stati ritrovati negli ultimi anni che sono esposti all’interno del Museo dello Sbarco Alleato di Nettuno in via Gramsci che fu inaugurato nel 1994. Oltre alle armi sono state recuperate anche di attrezzature, uniformi, elmetti, dotazioni personali militari e suppellettili che permettono di avere un’idea non solo dell’attività militare, ma anche della vita quotidiana.
Elmetto ritrovato a Nettuno: cosa fu l’Operazione Shingle
Nettuno è stato un comune unito amministrativamente ad Anzio fino al 1856 e tra il 1939 e il 1945, periodo in cui i due paesi formarono il comune unico di Nettunia.
Le spiagge contigue dei due centri furono teatro di uno dei più importanti sbarchi navali della seconda guerra mondiale.
Alle prime ore del 22 gennaio 1944 un convoglio di 374 navi sbarcò la prima divisione britannica sul tratto di costa fra le località Tor Caldara e Tor San Lorenzo a nord di Anzio mentre la terza divisione statunitense prendeva terra sud sull’arco costiero compreso tra Nettuno e Torre Astura, convenzionalmente noti come Peter Beach e X Ray Beach. Prendeva così avvio l’operazione “Shingle”, voluta soprattutto dal primo ministro inglese Winston Churchill e approvata durante la conferenza di Marrakech del 7-8 gennaio di quell’anno.
La quasi totalità della popolazione di Anzio e Nettuno – insieme a profughi di Aprilia, di Ardea e dell’Agro Pontino con il loro carico di bambini e di scarse masserizie – fu imbarcata su navi alleate dal porto di Anzio fino a Napoli, per essere smistata a sud verso zone più calme.
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