Ostia set ideale del cinema, ci ha da sempre abituato ad una benevola “invasione” dei mezzi di trasporti cinematografici, che stimolavano la curiosità sul mondo del cinema all’azione sulle spiagge o per le strade, ma stavolta, a luglio del 2020, a pochi mesi dal primo e lungo lockdown, è stata invece la riservatezza a fare da padrona alla realizzazione di un piccolo capolavoro, il cortometraggio “Il Cortile” della regista Alessia Sambrini, prodotto dall’Ass. Culturale Racconti Teatrali al suo quarto cortometraggio, e distribuito dalla Associak di Roma, che ha scelto come scenografia incantata per il film, il Palazzo del Governatorato di Ostia (sede del X Municipio di Roma).
Un luogo che è un vero motivo di orgoglio lidense, sia per la meraviglia dell’architettura, nel progetto di Vincenzo Fasolo, realizzato tra il 1924 e il 1928, che per le decorazioni di Umberto Calzolari, ben evidenziate nel film, che sembrano antiche pitture romane, ma dall’inequivocabile stile Dalmata-Italiano, perfettamente allineato con Vincenzo Fasolo, che ne approvò i bozzetti, e che trionfano su tutte le pareti della struttura.
Le decorazioni a graffiti – come ci conferma Francesca Faiella guida e Presidente dell’Ass. Alta Marea di Ostia – rappresentano una celebrazione della civiltà e della mitologia romana, in particolare con la lupa e l’aquila, mentre altri soggetti, traggono ispirazione dai mosaici e monumenti della vicina Area archeologica nel Parco Archeologico di Ostia Antica, in particolar modo, la Minerva-Vittoria alata (copia romana di un originale greco ora perduto).
Il corto, è stato selezionato come finalista, al concorso internazionale WIFT V-FEST (Women in Film & Television), il festival cinematografico virtuale australiano, nato per mostrare il lavoro delle donne nell’industria cinematografica, davanti e dietro la macchina da presa, e mostra, nelle parole della produzione che anticipano il trailer:
“..un’intensa storia sul talento, sui suoi tormenti e la sorprendente visione del mondo che per ogni artista è solo un’impronta di sé, in un cortile – d’accezione aggiungiamo noi – in cui aleggia la vita degli inquilini, di casa in casa, con le luci, i rumori e i suoni della vita quotidiana.”
Risultato tra i tre finalisti nella sezione “Miglior Design o composizione del suono” – che ci sembra quasi poco in fondo – il film vede nel cast un gruppo di bravissimi attori: Emanuela Arma, Cristina Aubry, Pierpaolo Palladino, Bruno Maccallini, Federico Perotta, Germano Gentile e Flavio Cangialosi, impegnato naturalmente anche sul fronte musicale per questa produzione, con il Maestro Pino Cangialosi, suo padre. Un plauso anche alle scene di Stefania Savioli e alla fotografia di Francesco Ciccone, che ha reso il giusto merito alla luce e alla bellezza, di ogni angolo del Chiostro del Palazzo del Governatorato.
Nel video – conclude la Faiella – è emozionante il fatto che si vedano molto bene sia la cornucopia che la spiga, simboli di prosperità e produttività, un segno di speranza affinché la macchina dell’arte con tutti i suoi lavoratori, torni presto a pieno ritmo.
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