Sono iniziate nel pomeriggio le operazioni di vaccinazione presso il Centro Paraplegici di Ostia alla presenza dell’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato e del direttore generale della Asl Roma 3, Marta Branca.
E’ arrivata, dunque, anche al Centro Paraplegici di Ostia la campagna di vaccinazione delle persone con disabilità. In mattinata, inoltre, è stato somministrato il vaccino anche a tutte le persone ricoverate presso il reparto di Unità Spinale del Cto Andrea Alesini di Roma.
Nel centro vengono curate e riabilitate persone che hanno subito una lesione al midollo spinale, quindi esposte a maggior rischio in caso di contagio da Covid-19.
In mattinata erano presenti in reparto anche l’Assessore regionale alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria Alessio D’Amato e il Direttore Generale della ASL Roma 2 Flori Degrassi.
“È un segnale importante per tutte le persone con disabilità”, commenta il presidente dell’Associazione dei Paraplegici di Roma e del Lazio Daniele Stavolo.
“Loro – prosegue Stavolo – fanno parte delle cosiddette persone vulnerabili e non hanno la possibilità di rispettare le regole del distanziamento fisico a causa delle loro necessità assistenziali, considerando anche la drastica riduzione delle dosi vaccinali a disposizione della Regione. È un bel segnale anche che si cominci da servizi specializzati pubblici”.
Il programma di vaccinazioni per le persone con lesione midollare continuerà anche per gli utenti ambulatoriali. Allo stesso tempo si seguirà questa linea di azione per tutte le disabilità indicate prioritarie nel piano nazionale, ovvero passare attraverso i servizi che li hanno in carico.
Vaccini ai disabili, Associazione Paraplegici di Roma e del Lazio: “Anche persone con distrofia muscolari o atrofia muscolare spinali devono avere la priorità”
“È importante anche che la Regione Lazio – prosegue Stavolo – porti all’attenzione del governo le contraddizioni del piano nazionale come ad esempio persone con SLA sono incluse come prioritarie, mentre non lo sono distrofie muscolare o atrofia muscolare spinale, caregiver di emofiliaci sono prioritari, ma non quelli di gravi disabilità persino quelle disabilità considerate nel piano vaccinale nazionale come prioritarie”.
“Ad oggi – conclude Stavolo – la Regione calcola in 50.000 i soggetti vulnerabili. Crediamo che aggiungerne 20.000 circa possa salvare vite e restituire alla vita le persone con disabilità. Abbiamo visto strutture pronte e l’intenzione positiva della Regione. Speriamo che le difficoltà produttive dei vaccini vengano presto superate.
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