“Tanti non hanno ancora capito, soprattutto i più giovani. E questa è una grande sconfitta collettiva della nostra società“. E’ durissima, la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa. Il riferimento è agli assembramenti, alle scene di calca e di ressa che si sono visti in molte città italiane durante l’ultimo fine settimana.
Tanti infatti i giovani e meno giovani che si sono riversati nelle strade dello shopping e nelle piazze della movida per festeggiare l’ingresso in zona gialla, a Roma, Napoli e Milano.
“Sappiamo che le restrizioni della zona rossa e arancione sono molto efficaci nel contenere la diffusione del virus, ma non si può dire lo stesso della zona gialla”, sottolinea Zampa in un’intervista al quotidiano La Stampa. Per evitare un peggioramento dell’epidemia servono “nuovi criteri, più stringenti”, spiega la sottosegretaria alla Salute. “Di certo i sindaci e gli amministratori i locali devono esercitare un fortissimo controllo del territorio, anche istituendo tavoli specifici presso le prefetture”, afferma Zampa.
“Non deve passare il messaggio che si possano violare i divieti senza conseguenze. D’altra parte, se ci atteniamo ai criteri scelti, non possiamo prolungare le chiusure, dobbiamo tenere conto anche delle conseguenze sociali ed economiche”, prosegue la sottosegretaria alla Salute.
Per quanto riguarda la campagna di vaccinazione, Zampa avverte che “in questa fase dobbiamo andare avanti con quello che abbiamo. Aspettiamo 5 milioni di dosi nel mese di febbraio, e l’obiettivo deve essere la riduzione della mortalità: quindi la priorità va data agli anziani, ai malati cronici e a tutte le categorie fragili”.
Sulla tanto attesa immunità di gregge, che permetterebbe agli italiani di uscire dall’incubo, la sottosegretaria mette le mani avanti: “Direi che è possibile arrivarci entro la fine dell’anno. Ma, quando le forniture saranno più corpose, dovremo assolutamente incrementare la somministrazione: anche 20 ore su 24, tutti i giorni”.
“Saranno coinvolti medici di base e pediatri: ho calcolato che, se ciascuno di loro fa 5 vaccinazioni al giorno, in totale sarebbero 6 milioni al mese“, conclude Zampa.
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