Ostia, arrestati rapinatori seriali: avevano messo a segno colpi in farmacie, tabaccherie e bar

I rapinatori sono stati arrestati dalla Polizia dopo mesi di indagini, condotte anche grazie ai sistemi di sorveglianza dei negozi

Ostia, arrestati rapinatori seriali: avevano messo a segno colpi in farmacie, tabaccherie e bar

Rapinatori seriali, a volte anche travestiti da imbianchini, avevano preso d’assalto farmacie e attività commerciali di Ostia. Sono stati arrestati nelle scorse ore dalla Polizia di Stato.

I rapinatori sono stati arrestati dalla Polizia dopo mesi di indagini, condotte anche grazie ai sistemi di sorveglianza dei negozi

I rapinatori seriali, arrestati dagli agenti del X Distretto Lido, erano entrati in azione mettendo a segno sei colpi. Nel loro mirino erano finiti farmacie, bar e tabaccherie. Il bottino dei malviventi era stato di oltre 20mila euro in contanti e più di 6mila euro di Gratta e vinci.

Sono stati incastrati da alcune immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali “visitati” ma sono stati rintracciati grazie anche alle riprese delle telecamere dei negozi vicini.

La Polizia è arrivata dopo mesi di indagini alle tre persone in questione. I rapinatori agivano armati di pistole e coltelli, a volte anche travestiti da imbianchini muniti di guanti in lattice colorati. Secondo le ricostruzioni non si sarebbero fatti scrupolo di prendere a schiaffi le loro vittime nel momento in cui esitavano ad assecondare le richieste di denaro.

Le indagini e l’arresto

I tre presunti responsabili, per i quali l’Autorità giudiziaria ha disposto la custodia cautelare in carcere, sono tutti italiani e con precedenti per reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti e porto abusivo di armi e munizioni.

Sono stati individuati dagli agenti del X Distretto Lido di Roma, che hanno ricostruito il profilo seriale delle persone indagate. Le indagini sono durate sette mesi, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.

In base a quanto emerso i tre rapinatori, travisando il volto con passamontagna o con buste della spesa colorate, si presentavano a gestori o addetti alle casse. In alcuni casi li costringevano a seguirli nel retro del negozio per obbligarli a consegnare l’incasso settimanale arrivando anche a far svuotare al malcapitato il proprio portafogli.

Effettuato il blitz si dileguavano su auto con targhe contraffatte o bici elettriche.

Lo schema con cui agivano era sempre lo stesso, anche se con qualche variabile in base alle reazioni delle persone che rapinavano.

In relazione alla fase in corso, quella delle indagini preliminari, gli indagati sono da considerarsi non colpevoli fino a sentenza passata in giudicato.