Mobilità sul ferro, è crisi nera. Il Lazio continua a soffrire di un grave problema nel trasporto ferroviario. La conferma arriva dall’ultimo Rapporto Pendolaria di Legambiente.
Il Rapporto Pendolaria di Legambiente dipinge un quadro allarmante del trasporto ferroviario regionale: crollo dei passeggeri in 15 anni
Due le tratte più malconce. Le linee ferroviarie Roma Nord-Viterbo e Roma-Lido si confermano ancora una volta tra le peggiori d’Italia, con un servizio caratterizzato da frequenti cancellazioni, ritardi e sovraffollamento.
Sulla prima, nei soli primi dieci mesi del 2024 si contano già oltre 5.000 corse soppresse alle quali si aggiungono i 7.000 stop ai convogli del 2023 come denuncia il Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord.
Non va meglio sulla Roma Lido dove si contano appena 6/7 treni operativi e una chiusura di lavori lungo la linea prevista entro la primavera 2023 e slittata a fine 2025 con buona pace dell’efficienza del servizio.
Un calo vertiginoso dei passeggeri
Negli ultimi 15 anni, il numero di pendolari che utilizzano il trasporto ferroviario nel Lazio è diminuito del 34%, da ben oltre 600.000 viaggiatori giornalieri nel 2009 a meno di 350.000 nel 2023.
Un dato allarmante che riflette la crescente insoddisfazione degli utenti nei confronti di un servizio sempre meno efficiente e affidabile. La causa principale di questo esodo è da ricercarsi nei numerosi disservizi che affliggono le linee regionali, in particolare quelle gestite da Cotral, caratterizzate da un parco rotabile obsoleto e da una manutenzione inadeguata.
Treni vecchi e corse cancellate
L’età media dei treni Cotral è di ben 33 anni, quasi il triplo rispetto a quelli di Trenitalia. Questa disparità si traduce in un servizio lento, scomodo e soggetto a frequenti guasti. Inoltre, le continue cancellazioni delle corse, soprattutto sulla linea Roma Nord-Viterbo, rendono la vita impossibile ai pendolari che ogni giorno sono costretti a lunghe attese in stazione e a ricorrere ad alternative più costose e inquinanti.
Le conseguenze di un sistema al collasso
Le conseguenze di questa situazione sono molteplici e vanno oltre al disagio dei pendolari. Un sistema di trasporto pubblico inefficiente contribuisce all’aumento del traffico privato, con conseguente inquinamento e congestione delle strade. Inoltre, scoraggia l’utilizzo dei mezzi pubblici da parte di quei cittadini che potrebbero potenzialmente utilizzarli, come studenti e lavoratori.
“I nuovi dati di Pendolaria evidenziano chiaramente che alla discesa della qualità del servizio nel Lazio, corrisponde quella dei viaggiatori, con buona pace della qualità ambientale e delle terrificanti congestioni stradali che viviamo tutti i giorni – dichiara Roberto Scacchi, responsabile nazionale mobilità di Legambiente e Presidente di Legambiente Lazio. – Mentre linee cruciali per la Capitale, come Roma-Lido e Roma Nord, continuano a essere in gravissima difficoltà.
Qualche buona notizia c’è nella Capitale con i nuovi tram previsti dopo oltre vent’anni durante i quali non si è visto alcun cantiere”.
Roma peraltro, con 36 eventi estremi dovuti proprio alle emissioni climalteranti e al cambiamento climatico, è prima in Italia per numero di interruzioni del servizio stesso di mobilità, a dimostrazione della vulnerabilità delle proprie infrastrutture che mettono in ginocchio troppo spesso la cittadinanza.
“Condizioni di viaggio vergognose”
Amedeo Trolese, responsabile Mobilità Legambiente Lazio aggiunge “Nel nostro territorio siamo di fronte a una mobilità a due velocità. Se da un lato le otto ferrovie regionali non sono di certo le migliori possibile, dall’altro dalle cosiddette ex concesse continuano ad arrivare notizie di condizioni di viaggio vergognose.
Come se non bastasse – conclude – la terza ferrovia ex concessa lungo la Casilina è sparita completamente e nonostante l’impegno dell’amministrazione comunale per farla rinascere come Tram Termini-Tor Vergata, siamo ancora fermi anche a causa di pareri sfavorevoli assurdi.
Stop tariffe
Ed ancora sullo stop dei rincari. “Sul fronte delle tariffe, lo stop all’aumento del biglietto giornaliero romano è una notizia molto positiva che auspicavamo da tempo e se le istituzioni regionali hanno trovato il modo per fermarlo non possiamo che esserne soddisfatti visti anche i mille disagi nel quale i romani sono immersi quotidianamente”.
La proposta di Legambiente
È urgente intervenire per invertire questa tendenza e garantire ai cittadini del Lazio un servizio ferroviario efficiente e affidabile. Sono necessari investimenti massicci per il rinnovo del parco rotabile, l’aumento della frequenza delle corse e il miglioramento della manutenzione delle infrastrutture. Solo così sarà possibile riconquistare la fiducia dei pendolari e incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico, contribuendo a migliorare la qualità della vita nelle nostre città.