Un atto vile e crudele ha sconvolto la vita di una famiglia del Quadraro la scorsa estate, quando ignoti malviventi hanno rubato il furgone attrezzato per il trasporto dei due figli della coppia, entrambi affetti da Atrofia Muscolare Spinale (SMA). Un furto che ha avuto ed ha, un impatto devastante sulla loro quotidianità, limitando drasticamente la loro libertà di movimento. Per ricomprare i furgone e attrezzarlo di nuovo con quello che serve, è nata una raccolta fondi.
Una storia di solidarietà nasce da un gesto vile: la raccolta fondi per i ragazzi conta di comprare un nuovo furgone entro Natale
Miriam e Brian, come molti altri ragazzi affetti da SMA, trascorrono gran parte della loro giornata a letto, collegati a un ventilatore meccanico. Ma nonostante la malattia, i due fratelli non si arrendono e, quando le condizioni di salute lo permettono, amano uscire di casa, studiare al computer e vivere tutte le esperienze che gli sono possibili nella loro condizione.
Una possibilità che fino alla scorsa estate avevano grazie al furgone attrezzato della famiglia, che rappresentava per i ragazzi, una vera e propria finestra sul mondo, per spostarsi e partecipare alla vita sociale, fino al furto che glielo ha sottratto, nella notte tra il 17 e 18 agosto di quest’anno.
Un furto che va oltre il valore materiale
Il furgone rubato, come spiegarono i genitori di Miriam e Brian, un Fiat Ducato bianco, targato BE047GS, era molto più di un semplice mezzo di trasporto.
Era un veicolo adattato alle specifiche esigenze dei due ragazzi, con un allestimento personalizzato che permetteva di trasportare in sicurezza i loro presidi medici salvavita, e consentire ai due giovani di vivere una vita più normale.
“Lo avevamo da 18 anni – spiegano in un messaggio i ragazzi -, una perdita che incide moltissimo nella vita di tutti noi, soprattutto perché non abbiamo alternative, in pratica siamo costretti a stare sempre a casa; e la nostra famiglia non può permettersi di acquistarne un altro. Abbiamo tanti amici che ci vogliono bene, ma per averne uno nuovo e ricominciare a fare tutte le cose necessarie (e quelle che ci fanno stare bene), insieme a mamma e papà, ci sarebbe bisogno dell’aiuto di tutti”.
Un appello alla comunità e la raccolta fondi
La famiglia, disperata e sconvolta, aveva lanciato un appello alla comunità per ritrovare il furgone. Attraverso i social media e i media locali, i genitori dei ragazzi avevano diffuso a più non posso le immagini del veicolo, chiedendo a chiunque informazioni nelle remota speranza di ritrovarlo.
Un appello che in questi mesi è stato raccolto dall’associazione “Podistica Solidarietà” che ha organizzato una raccolta fondi per la famiglia, utilizzando il proprio conto corrente. L’iniziativa è visibile su questo link, dove sono riportati anche gli aggiornamenti sulla raccolta.
“Si spera di trovarne uno entro Natale – proseguono Miriam e Brian -, perché il papà si dovrà ricoverare per un intervento di protesi al ginocchio subito dopo le festività natalizie e ci sarebbe anche un piccolo-grande desiderio da realizzare per i ragazzi, che vorrebbero fare una piccola vacanza proprio a Natale (due-tre notti fuori città, portandosi dietro macchinari, assistenti e infermieri, come si riusciva a fare ogni tanto) se sarà possibile. Grazie in anticipo per la vostra generosità, io e Brian con i nostri genitori, saremo felici di tenervi aggiornati su come andrà la raccolta e se riusciremo a farcela. Grazie a tutti”.