Arriva in queste ore dal procuratore di Civitavecchia Alberto Liguori, la conferma e il punto sull’indagine legata alla vicenda della apparizioni della Madonna di Trevignano.
Nell’indagine penale l’ipotesi accusatoria è di truffa in concorso, che coinvolge sia la veggente Gisella Cardia, nota come Santona di Trevignano, che il marito, proprio di recente ascoltati in Procura, per gli accertamenti in corso su cui, come sottolineato dal PM: “Vale la presunzione di innocenza”.
Il PM Liguori: “L’unico interesse sulla vicenda di Trevignano, è quello della ricerca di aspetti di natura penale”
Nella nota ufficiale del Procuratore, l’intenzione di fare chiarezza sulla finalità delle indagini è stata espressa con queste parole: “L’unico tema di interesse per l’organo requirente di Civitavecchia, è quello della ricerca nella vicenda di aspetti di natura penale e di evitare, anche involontariamente, pericolosi scivolamenti in campi rimessi all’Autorità religiosa che, tra l’altro, di recente si è anche pronunciata sulla natura degli eventi accaduti a Trevignano” – ha sottolineato Liguori.
Nella memoria dei fatti, è inoltre stato ricordato in queste ore come la Procura di Civitavecchia, si sia impegnata fin dal 2016, nella trattazione del procedimento iscritto per abuso della credulità popolare, poi archiviato e successivamente riaperto nel 2023, a seguito delle specifiche denunce e anche querele, presentate da alcuni fedeli un tempo vicini alla “Madonna di Trevignano” e all’Associazione medio tempore costituita nel gennaio del 2018 dai coniugi Cardia.
Nell’indagine penale c’è dunque l’ipotesi accusatoria di truffa in concorso, che segue un’approfondita istruttoria condotta dal PM di Civitavecchia per la ricerca di elementi di prova anche a favore degli indagati.
In primis ad esempio c’è il fatto che “Nel tempo i fedeli sono aumentati in maniera considerevole anche in ragione dell’ufficialità di detti incontri cui hanno partecipato vari prelati, tra i quali anche il Vescovo dell’epoca di Civita Castellana”, e che si sono svolti in varie chiese di Trevignano, poi definitivamente tenuti presso il “campo delle rose” – ha spiegato il PM.
La maggior parte dei fedeli avrebbe poi continuato a credere nelle opere della Madonna per il tramite di Gisella, mentre altri hanno sollevato il contenzioso penale, che ha richiesto l’accertamento dell’ipotesi di truffa.
Il Comune intanto aveva vietando da tempo i ritrovi. Dopo la scomunica di Gisella Cardia era infatti arrivato il sequestro con i sigilli al campo dei miracoli dove ogni giorno 3 del mese la santona di Trevignano radunava i suoi adepti.
Verifiche sono pertanto in corso sulla realizzazione degli scopi sociali dell’Associazione Madonna di Trevignano anche attraverso accertamenti patrimoniali; e su taluni specifici eventi riportati dalla signora Gisella come ad esempio le scritte in aramaico.
Statuette sequestrare dai Carabinieri per nuovi test del sangue
Alla luce della presunzione di innocenza poi, saranno richieste conferme su alcuni accertamenti tecnici già condotti nel corso della prima indagine sulla statuetta della Madonna e sul quadro del Cristo, sui quali sono state rilevate incertezze di metodo.
Dopo l’interrogatorio alla Procura della Repubblica dello scorso giovedì 10 ottobre, alla veggente Gisella Cardia sono state infatti sequestrate due statuette dai Carabinieri.
Le immagini sarebbero quelle che in passato avrebbero sanguinato, e che ora verranno sottoposte a nuovi test sul sangue proprio nell’ambito dell’indagine penale per truffa in concorso.