Stavolta i social l’hanno soprannominata la banda dei 50, e anche se i percettori truffatori del reddito di cittadinanza non si conoscevano tutti tra di loro, ad accomunarli c’erano le stesse caratteristiche di reato che ha generato complessivamente un danno all’erario di oltre mezzo milione di euro.
Roma, nelle trenta famiglie finite sotto la lente dei controlli incrociati dei Carabinieri, anche soggetti destinatari di condanne penali
E’ di complessive 53 persone l’impressionante bilancio di illeciti sulle misure di sostegno economico denominate Reddito di Cittadinanza e Reddito di Emergenza, risultato dall’accertamento dei Carabinieri su 27 nuclei familiari di Roma, tutti – neanche a dirlo -, privi dei requisiti necessari e indispensabile per la concessione.
La nuova tranche di controlli, ha fatto scattare in queste ore la maxi operazione di denuncia a piede libero da parte dei militari del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Piazza Dante.
Sono stati loro grazie ad accertamenti incrociati svolti presso anagrafe, Banca Dati Motorizzazione Civile e l’INPS a scoprire per i singoli individui la truffa aggravata per il conseguimento delle erogazioni pubbliche di sostegno economico.
A vario titolo, c’era chi aveva prodotto dichiarazioni false oppure omesso volutamente di comunicare all’ente informazioni essenziali, quali ad esempio la mancata sussistenza delle caratteristiche per ricevere il reddito, oppure l’esistenza di più persone nel nucleo familiare per ampliare il diritto a percepire il sostegno economico.
Non pochi i casi di mancata omissione di procedimenti giudiziari a carico. Molti dei quali sono stati destinatari di misure precautelari e cautelari, restrizioni agli arresti domiciliari e in carcere per condanne penali ricevute negli ultimi dieci anni.
I 53 indagati intanto, stando ai calcoli avrebbero percepito come nulla fosse, la somma complessiva di oltre mezzo milione di euro, tra richiedenti del Reddito di cittadinanza e quello di emergenza.
Tra i percettori di reddito emersi nei maxi controlli, anche soggetti appartenenti a famiglie criminali
A febbraio scorso, su altri 20 percettori del reddito di cittadinanza privi delle caratteristiche per ottenere il sostegno, emerse l’appartenenza a due note famiglie criminali della Capitale.
Avevano beneficiato del sostegno pubblico per una somma corrispondente a oltre 100mila euro, senza requisiti e omettendo i procedimenti giudiziari a loro carico, misure cautelari e in taluni casi anche condanne.