Taxi fermi, slogan urlati e il lancio di fumogeni e bombe carta. Clima da stadio oggi (21 maggio) a Roma durante il sit-in organizzato a piazza San Silvestro dai tassisti arrivati da tutta Italia per lo sciopero nazionale di categoria. Un manifestante coraggioso che si è insinuato per protestare a sua volta contro la “lobby dei tassisti” è stato spintonato e buttato a terra.
I tassisti si fermano a livello nazionale: a Roma il sit-in con toni da stadio. Tutte le richieste dei conducenti delle auto bianche
I conducenti delle auto bianche presenti nel corteo e nel sit-in circa 500, la maggior parte in maglietta nera. Il primo risultato: nel centro traffico in tilt, tra bus deviati e taxi introvabili. Via del Tritone e via del Corso sono rimaste chiuse e i bus Atac dirottati.
A caratterizzare la manifestazione fumogeni, campanacci, bombe carta e cori da curva ma soprattutto gli slogan coloriti: “Uber, Uber, vaff…”, “Le multinazionali non le voglio”, “Siamo noi, siamo noi, i tassisti dell’Italia siamo noi”, “Chi non salta è un uberino”. Ed ancora “Ladri, papponi, fuori dai c…”, “La sentite questa voce? Vaff…”.
Particolarmente “calda” la delegazione da Torino, incitata al megafono. Arringano la folla in dialetto anche i rappresentanti dei tassisti napoletani. I manifestanti issano fra le altre le bandiere dell’Usb, di Uritaxi, di Taxi Torino, di Satam Cna, di Uiltrasporti.
Il manifestante spintonato
La situazione, però, già calda è arrivata incandescente quando a piazza San Silvestro è arrivato Matteo Hallissey, il giovanissimo segretario dei radicali, poco più che ventenne. In contro tendenza ha preso la parola per dire la sua proprio contro i tassisti ed ha rischiato il linciaggio. “Serve liberalizzare – ha detto Hallissey – Sono entrato nel corteo dei tassisti proprio per protestare proprio contro la loro lobby”.
“La situazione è degenerata – ha aggiunto – mi hanno strattonato e buttato a terra per la mia maglietta recante la scritta “Fermiamo le lobby, liberalizziamo”. Basta soprusi da questa corporazione che pensa esclusivamente ai propri privilegi e che impone da anni un regime di pressione nei confronti della politica. È inaccettabile che a causa di questa casta non si garantiscano i diritti dei cittadini a un servizio pubblico garantito e efficiente”.
Taxi introvabili
Il risultato oggi trovare un taxi a Roma era più difficile del solito. E le strade nel centro storico erano provate anche da chiusure e deviazioni vista la chiusura, vigilata dalla Polizia Locale, di via del Tritone e via del Corso.
La protesta dei tassisti si chiuderà alle 22. A chiamare in raccolta le auto bianche Unica Cgil, Fast, Ugl, Uti, Tam, Claai unione artigiani, Satam, Orsa, Uritaxi, Atlt, Ati Taxi, Sitan Atn, Usb Taxi, Unimpresa, Federtaxi Cisal.
“L’adesione allo sciopero nazionale dei taxi è pressoché totale in tutta Italia. È praticamente impossibile trovare un taxi“, dichiarano i sindacalisti.
I motivi della protesta
Macchine ferme “Per contrastare l’uso illegittimo delle autorizzazioni da noleggio e salvaguardare la propria autonomia e indipendenza dalla schiavitù di algoritmi e multinazionali”.
Nel mirino l’aumento delle licenze deciso in varie città a partire da Roma, Milano e Firenze, ma anche la concorrenza con le auto a noleggio con conducente, in particolare quelle prenotabili attraverso Uber.
Il responsabile Taxi dell’Ugl Alessandro Genovese: “Se cresce la domanda di servizi taxi e ncc gli algoritmi delle multinazionali vanno alle stelle. In situazioni di emergenza o per calamità naturali i prezzi, come abbiamo visto, sono lievitati anche del 400%”.
E ricorda che “a febbraio i ministri Urso e Salvini ci avevano convocato per definire i decreti attuativi adeguati con l’impegno a approvarli entro aprile. Ma alcuni incontri al Mise, dove è stato ricevuto il vice presidente di Uber Tony West, e alcune dichiarazioni ai question time ci hanno dato l’impressione che tutto sia fermo, mentre a causa delle multinazionali che operano nelle grandi città la deregolamentazione è sotto gli occhi di tutti”.
Il Codacons contrario alle iniziative dei tassisti, e spiega il perché. A ottobre la proposta sulla “indennità traffico”: tre euro in più a corsa. Intanto ieri sera a Roma l’ennesima rapina ai danni di un tassista. A mettere a segno il colpo una coppia di finti clienti.