Vitorchiano è il borgo sospeso della Tuscia. Adagiato su uno sperone di peperino si erge maestoso tra i Monti Cimini e la valle del Vezza, regalando panorami incredibili su dirupi profondi e verdi paesaggi. Questo affascinante borgo medievale è una destinazione imperdibile per chi cerca un’esperienza unica tra storia, natura e tradizioni enogastronomiche. È la gita che vi proponiamo in questo weekend.
Scopri cosa vedere e cosa fare a Vitorchiano, un borgo ricco di storia e tradizioni
Per la sua posizione così particolare, sospesa sullo sperone circondato dai dirupi e che resiste da oltre tremila anni, le sue stradine e la vicinanza a mete iconiche come Civita di Bagnoregio, Vitorchiano è sempre più apprezzato, anche dai circuiti turistici internazionali.
E’ inserito nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia, una speciale lista che rende alcuni luoghi deliziosi ancora più appetibili dal punto di vista turistico.
Le origini del nome Vitorchiano sono avvolte nel mistero: alcuni lo fanno risalire a un antico insediamento etrusco dedicato alla dea Orchia, altri suggeriscono una fusione tra i termini Vicus e Orchianus.
Oggi il borgo è famoso per le sue caratteristiche mura merlate, le sue strette vie e le caratteristiche che riportano al Medioevo, la statua Moai di cui si parlerà più avanti e che venne realizzata da una famiglia dell’Isola di Pasqua.
Qui a Vitorchiano vennero girati film celebri. Mario Monicelli lo scelse per L’armata Brancaleone (1966), Bruno Corbucci per alcune scene de Il Prode Anselmo e il suo Scudiero, Pier Paolo Pasolini per il Decameron.
E’ un luogo che ha sempre avuto un legame fortissimo con Roma, a cui Vitorchiano dava guardie, vassalli e cerimonieri.
Il centro storico è contenuto dalle mura del XIII secolo. Si passeggia tra viuzze e antiche abitazioni in peperino, la pietra locale. Nella piazza si trova la fontana a fuso, realizzata tra il 1200 e il 1300 e che mostra quattro figure che gettano acqua dalla bocca, emblemi dei quattro evangelisti.
Si entra dalla Porta Romana, che rappresenta l’ingresso principale. Tra le chiese ricordiamo quella di San Nicola, appena fuori le mura, molto bella e affrescata in tutti i suoi ordini, Sant’Amanzio e Santissima Trinità. Queste ultime due si trovano entrambe nel centro storico.
Un’altra curiosità imperdibile è la meccanica dell’orologio della torre, risalente al 1470, ancora oggi simbolo della precisione e dell’artigianato antico. La torre risale al XIII secolo ed è alta 16 metri. Alla sua base c’è una lapide risalente al 1300.
Sulla destra c’è il Palazzo Comunale. La sala consiliare è del ‘400 ed è affrescata. Richiama il fidelato a Roma. Testimonianza della fedeltà a Roma è la scritta Spqr, che svetta sulla bandiera. Da Vitorchiano, per oltre 600 anni, sono arrivate a Roma le guardie del Campidoglio, che dovevano essere cittadini vitorchianesi.
Da vedere l’archivio storico, ben fornito con cartacei dall’anno mille ai giorni nostri e che contiene i provvedimenti di tutti i consigli comunali a partire dal 1400 circa fino a oltre il 1870. C’è tutta la storia del paese in questo archivio, che contiene le lettere di diversi papi e pergamene, come quella del 1267 di Enrico di Castiglia.
Natura a Vitorchiano: forra, Valle delle sculture e Giardino delle peonie
A valle di Vitorchiano si trova la suggestiva Valle delle Sculture, realizzate da artisti locali, mentre poco distante è situato il famoso Giardino delle Peonie. Si tratta di una delle più grandi coltivazioni al mondo per varietà delle tipologie dei fiori presenti. Tra aprile e maggio, il giardino esplode di colori con fiori che raggiungono anche i 25 cm di diametro, regalando uno spettacolo naturale colorato e meraviglioso.
Per gli amanti della Natura c’è poi la Forra di Vitorchiano, gola scolpita dall’erosione del Fosso Acqua Fredda, un affluente del fiume Vezza.