Il prestigioso complesso di Palazzo Mazzoni, di proprietà dell’Inps, a Garbatella, ha aperto le sue porte per una visita guidata gratuita.
E c’è chi visitando Palazzo Mazzoni ha recuperato un pezzo di memoria della propria famiglia
L’iniziativa rientra tra le iniziative ricomprese nella kermesse annuale intitolata “Open House”, giunta alla sua dodicesima edizione, che consente di scoprire centinaia di edifici di pregio della capitale solitamente chiusi al pubblico.
“L’Inps sta investendo su questo bellissimo palazzo che è ancora in gran parte in corso di ristrutturazione -dice Diego De Felice, direttore Comunicazione dell’Istituto previdenziale- speriamo che i lavori terminino entro l’anno per recuperarlo completamente e farne un polo formativo e culturale. E’ destinato a diventare la sede di formazione dell’Accademia Inps, rivolta sia ai dipendenti dell’ente, sia agli operatori del settore del welfare esterni. Queste iniziative puntano, in ogni caso, anche ad aprire l’istituto al territorio, in particolare in questo bellissimo quadrante di Roma Sud, ricompreso nell’ambito dell’VIII Municipio, che è ricco di storia. Qui vicino -prosegue De Felice- oltre al quartiere della Garbatella, c’è il Parco dell’Appia Antica e altre importanti istituzioni, come l’Università di Roma 3, e tanti impianti sportivi. Si tratta di investimenti di recupero che l’Inps sta facendo sui propri immobili, sia per garantire l’attività di protezione sociale a beneficio della collettività, sia per ragioni di attenzione al mondo artistico-culturale e alla città di Roma”.
Tra i visitatori di Palazzo Mazzoni c’è soddisfazione per una visita inedita con un pizzico di commozione per i giovani che avevano conosciuto l’edificio attraverso il racconto dei propri parenti
“Credo sia stata un’occasione bellissima poter visitare il convitto -dice una ragazza che mostra fotografie in bianco e nero che vengono da lontano- perché ne avevo sentito parlare da mia nonna che ha vissuto qui dai 10 ai 18 anni e ha avuto la possibilità di studiarci perché era rimasta orfana. Mi ha sempre raccontato di questo periodo come del periodo più bello della sua vita e per me è stato molto emozionante poter visitare e vedere gli spazi di cui lei mi ha parlato tante volte”.