Riaprono vicino Roma la Grotte dell’Arco, un intrigante tunnel sotterraneo di un chilometro caratterizzato da stalattiti, sculture naturali, cavità e pitture rupestri. Una grotta semi sconosciuta situata ai piedi di Bellegra, nella Valle dell’Aniene, uniche nella provincia di Roma e in grado di stupire a ogni passo. Sarà accessibile fino al 26 ottobre. La stagione 2024 è stata inaugurata oggi, sabato 16 marzo.
Le Grotte dell’Arco, quasi mille metri di bellezza naturale: all’interno stalattiti, pitture rupestri e una colonia di pipistrelli protetti
Le Grotte dell’Arco sono una cavità naturale abitata dall’età del ferro, divenuta tempio votivo in età arcaica ed infine, nel secolo scorso, mola per la macina del grano. La sua apertura agli speleologici e poi ai turisti è storia recente.
La grotta si estende per circa un chilometro e ha un dislivello di 14 metri. A tre chilometri dal borgo e raggiungibile con una strada comoda, la Grotta dell’Arco offre percorsi suggestivi e spettacolari
L’imbocco è preceduto da un’area verde e da un ponticello su un torrente che fuoriesce dalla grotta e giunge all’arco. Da lì si entra subito in contatto con l’ambiente tipico delle grotte con stalattiti, stalagmiti, inghiottitoi, laghetti e ruscelli.
La grotta dell’Arco di Bellegra ha una storia plurimillenaria non solo da un punto di vista geologico. E’ un emissario di un antico lago, Il pantano di Roiate, dove l’acqua lentamente ha costruito, con infinita pazienza, le sculture naturali che la caratterizzano.
Nell’età del ferro era rifugio e riparo. Lo testimoniano le epigrafi con disegni di ominidi intenti a cacciare, che si possono ammirare nel percorso di visita.
La grotta poi diventata, grazie ad un pozzo votivo, un santuario di ex voto che, ancora oggi, vengono rinvenuti nel corso delle visite speleo turistiche.
Le pitture rupestri
Le pitture sono state scoperte solo dopo l’impianto della passerella metallica nel 1990, quando cioè i numerosi speleologi che frequentano la grotta non sono stati più costretti a districarsi nel potente deposito di fango che interessava la zona dell’ingresso e hanno potuto gettare uno sguardo alla morfologia di questa parte della cavità.
Sono presenti quattro figure in colore rosso (realizzate con ossido di ferro) e cinque in colore nero (realizzate con diossido di manganese, che è ben visibile nel letto del fiume), tutte tranne una, raffigurazione di antropomorfi alcuni chiaramente connotati in senso maschile.
Percorsi e ticket
La grotta è visitabile con due percorsi distinti, quello turistico e quello speleo turistico. Con possibilità di un terzo percorso detto “avanzato”, riservato agli speleologi più esperti.
Per visitare la grotta con il percorso turistico (e zero barriere architettoniche) si paga un ticket di 10 euro, per lo speleo turistico di 18 (più 5 euro se si sceglie di affittare l’attrezzature necessaria). Per prenotazioni o saperne di più clicca qui.
Le uniche grotte della provincia
Le Grotte dell’Arco nel comune di Bellegra – come specifica il Fai – sono le uniche grotte che si trovano nella provincia di Roma e, per il loro sviluppo in lunghezza e per l’ampiezza di alcune sue grandi sale, rappresentano una delle più importanti manifestazioni carsiche ipogee presenti nella Regione Lazio.
All’interno è possibile vedere la tipica fauna di grotta in particolare chirotteri, anfibi e ancora micro e mesofauna, piccoli organismi visibili ad occhio nudo.
Nella Grotta inoltre è presente una colonia di pipistrelli che sono sotto protezione della Regione Lazio per la particolarità della specie.
Sono denominate Grotte dell’Arco perché ad una trentina di metri più a valle della sua entrata, si trova un arco naturale di pietra. Lo sviluppo morfologico di questo gioiello che Bellegra possiede è caratterizzato da una galleria di 940 metri di lunghezza.
La Grotta di Bellegra si può suddividere in tre tratti. Il tratto iniziale è composto da una prima galleria fangosa lunga 190 metri alta dai 7 ai 10 metri, e da una seconda galleria lunga circa 80 metri ed alta dai 12 ai 15 metri facilmente attraversabili con una passerella.
Il tratto mediano è composto da una galleria lunga 150 metri, avente un’altezza media di 20 metri e tre saloni: il salone ciclopico, il salone titanico e la sala del duomo.
Ed infine il tratto terminale composto dalla galleria dell’altarino e dalla galleria terminale, entrambi questi tratti sono visitabili esclusivamente da speleologi attrezzati.