Dopo l’incendio di questo pomeriggio a Ostia che ha distrutto il chiosco del Mecs Village di Capocotta, la prima reazione ad arrivare è quella del Sindaco Gualtieri, che ha dichiarato: “Se qualcuno pensa di intimidirci non ci riuscirà”.
Il rogo è infatti esploso proprio a 24 ore dalla messa a bando del chiosco, uno di quelli su cui da 24 anni si attende la procedura per l’affidamento.
Il rogo del Mecs Village è esploso a 24 ore dalla messa a bando dei chioschi di Capocotta. La polemica: “Grave la mancanza di un servizio di sorveglianza”
Mentre le operazioni di bonifica dell’incendio esploso oggi pomeriggio al Mecs Village sono ancora in corso, non tardano ad arrivare le prime dichiarazioni del Sindaco Gualtieri. Una dura condanna al gesto di probabile matrice dolosa, messo in atto a 24 ore dalla rimessa a bando della struttura.
“È un fatto preoccupante e ne andranno chiarite le cause nel più breve tempo possibile. In questi mesi – ha spiegato il primo cittadino – con il Dipartimento Ambiente, abbiamo fatto un lungo lavoro per tornare in possesso di tutti i lotti, iniziando a riscuotere i canoni arretrati e a far sanare gli abusi. Adesso, se qualcuno pensa di intimidirci non ci riuscirà e noi andiamo avanti per la nostra strada”.
Con il dissequestro dei chioschi di Capocotta infatti per i vecchi gestori si era aperta la possibilità di prendere parte al bando, con la condizione imposta dal Comune di sanare quanto sospeso, e cioè gli oneri concessori non pagati.
Alla luce del disastro di oggi, questo iter che sembrava messo a rischio, è stato invece assicurato proprio dalle parole del sindaco, che ha fatto sapere che il bando verrà immediatamente pubblicato, con un unico punto in sospeso però: la tipologia del bando che dovrebbe essere europeo, e con tempi che in realtà potranno essere più lunghi.
Resta la speranza ora, con la garanzia di Roma Capitale, che si faccia in tempo a predisporlo per la stagione balneare, e la possibilità di dirimere altre questioni piuttosto complicate nell’attuale situazione dei chioschi, e cioè la grave irregolarità ambientale.
Va ricordato infatti che i cinque chioschi di Capocotta non sono allacciati alla rete fognaria, inesistente sulla Litoranea, e che impone di operare con le cosiddette fosse settiche con il prelievo dei liquami che vengono accumulati in queste grandi cisterne immerse tra le dune. Un limite che potrebbe risultare incompatibile con l’esistenza di un’attività commerciale con servizi igienici.
“Domani – ha concluso il sindaco Gualtieri – metteremo a bando gli altri lotti, con gli stessi obiettivi: salvaguardare i servizi e la sicurezza per le tante persone che vivono e fanno vivere Capocotta e, al tempo stesso, difendere trasparenza e legalità”.
“Perché il Comune non ha messo un custode in quel chiosco?”
“È sicuramente preoccupante come dice il Sindaco Gualtieri che oggi sia andato a fuoco un chiosco di Capocotta, il Mecs Village, uno di quelli che stavano per andare a bando e speriamo che si risalga ai responsabili. Ma è anche grave e vergognoso che in questi sei mesi, cioè da quando sono stati mandati via i vecchi gestori, il Campidoglio non abbia previsto nessun servizio di sorveglianza! Lo chiedemmo in tutte le sedi, perché non ci voleva un genio a prevedere che senza alcun controllo sarebbero stati vandalizzati o, peggio ancora, distrutti. Eppure non è stato fatto nulla, nonostante sia un bene di tutti perché di proprietà del Comune. Ci aspettano altri mesi di terra di nessuno, in attesa delle assegnazioni degli altri chioschi. Ora la metteranno una qualche sorveglianza?“. – È quanto dichiara Andrea Bozzi, capogruppo di “Azione” in Municipio X.