Calato nei panni delle vittima ma pronto a mandare frecciate su una imminente vendetta, che poi puntualmente si è verificata. Potrebbe profilarsi l’accusa di duplice omicidio premeditato per Christian Sodano, il finanziere killer in servizio a Ostia che a Cisterna di Latina ha assassinato a colpi di pistola Nicoletta e Renée, madre e sorella della fidanzata, Desyrée Amato.
Nelle chat del finanziere killer ricatti emotivi alla fidanzata e l’anticipazione della strage
A una settimana dal duplice femminicidio gli investigatori, ieri, sono tornati nella villetta dell’orrore in cerca di ulteriori riscontri, mentre continuano a scavare sulle chat tra il finanziere e Desyrée. Chat che potrebbero far profilare a carico del finanziere che si è trasformato in assassino l’aggravante della premeditazione.
Una serie di messaggini in chat che la ragazza, preoccupata, il giorno prima della strage aveva girato a un amica. “Che mi hai fatto? Vedrai…”. “Che devo fare, prenderò le mie scelte e basta”, l’attacco allusivo alla vendetta.
Per poi aggiungere “Perché te lo meriti, per tutto il male che mi fai… dicevi di amarmi, dopo tutto quello che faccio per te.. mi hai rovinato la vita”.
La giovane prova a confortarlo, a frenare le sue parole. “Qualsiasi cosa ci sono”. Ma lui rilancia: “No mi dispiace va bene cosi. È tardi ormai”. “Che ho fatto?”, chiede lei. “Vedrai molto presto”, la risposta.
Desyrée: “Ma ti pensi che sto bene? Neanche ho mangiato”. Lui va avanti col suo gioco psicologico: “Sei falsa, perché se stavi male non facevi succedere tutto questo. Ma domani ti giuro succederà un casino quanto è vero Dio”.
Intanto il finanziere si rifiuta di fornire il codice per sbloccare il suo iPhone 15, sperando forse di mantenere il segreto su altri propositi e ricerche effettuate con lo smartphone prima del duplice delitto.
Trasferimento in vista
Detenuto in isolamento nel carcere di Latina a breve potrebbe essere trasferito in un altro istituto penitenziario. I suoi legali, gli avvocati Lucio Teson e Leonardo Palombi, già da qualche giorno hanno depositato un’istanza in tribunale affinché venga trovata una soluzione alternativa, magari un carcere militare.
La richiesta dei difensori ha già ottenuto il parere favorevole del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare ma il via libero definitivo dovrà essere accordato dall’autorità penitenziaria.