Dal Barolo all’Alto Piemonte passando per il Gran Monferrato. Anche Fiumicino è entrata a far parte delle 490 città selezionate dall’Associazione nazionale Città del Vino, nata nel 1989, per selezionare percorsi enogastronomici d’eccellenza e va ad aggiungersi alle venti località della regione Lazio che l’hanno preceduta nel riconoscimento di un percorso di eccellenza che ogni anno premia, tra le varie candidate, quelle realtà che hanno saputo imporre il loro marchio di fabbrica nell’ambito di una produzione nazionale tra le più variegate d’Europa.
La cittadina aeroportuale consacra le proprie ambizioni turistiche entrando a far parte delle Città del vino
L’inserimento all’interno di un elenco destinato a premiare la vocazione di territori capaci di distinguersi tra quelle località che ricevono dall’Associazione Città del Vino anche i cartelli stradali su cui appare il logo di appartenenza a un potente veicolo di promozione turistica, se non altro tra gli appassionati di Bacco, dio della natura feconda e dell’agricoltura.
L’ambìto riconoscimento tiene conto dei prodotti vitivinicoli locali e della presenza di due grandi aziende dotate di cantine dove si lavorano i prodotti di una terra che vanta alle proprie spalle la storia centenaria delle bonifiche realizzate 139 anni fa dai braccianti venuti dalla Romagna per strappare al mare e alle paludi zone in gran parte infestate dalla malaria.
Il sodalizio con l’Associazione Città del Vino porterà alla valorizzazione della cultura enogastronomica della cittadina tirrenica che si estende lungo 222 chilometri di territorio e 24 chilometri di costa all’interno di una vasta area che vanta moltissime ragioni di richiamo, sia dal punto di vista archeologico sia da quello dell’economia del mare e dell’agricoltura.
“Fiumicino che è il comune più grande tra i 32 nuovi aderenti al nostro logo ed è una città straordinaria -dice il presidente dell’Associazione nazionale “Città del vino” Angelo Radica- la nostra è una rete che in Italia aiuta le realtà locali a far emergere le attività collegate all’enoturismo unendo percorsi di cui fanno parte oltre al vino e all’olio i prodotti tipici e le aziende storiche ma anche le bellezze del territorio. Il progetto che caratterizza di più le nostre finalità è quello che si inserisce nel contesto più ampio di una sorta di vendemmia turistica permanente”.
L’Associazione ha intanto pubblicato il bando per l’assegnazione del titolo di Città Italiana del Vino 2025 considerando che le produzioni scaturite dalla raccolta effettuata quest’anno matureranno l’anno prossimo. La candidatura dovrà essere presentata sulla base di specifici requisiti entro il 20 settembre del 2024 (accedi al regolamento di gara).