La mobilitazione tipica dell’estate, con partecipazioni massicce a eventi e più frequenti incontri tra sconosciuti, costituisce il rischio di recrudescenza del covid. Per questo motivo l’OMS lancia un appello per i più fragili ed esposti affinchè ricorrano alla dose aggiuntiva del vaccino. Tutto questo mentre nei due principali ospedali di Lisbona si è tornati all’uso della mascherina chirurgica per frenare i contagi.
Timori per la ciclicità del virus: l’OMS raccomanda la dose aggiuntiva per i soggetti esposti al rischio covid 19. Nuovo vaccino Moderna. A Lisbona tornano le mascherine in ospedale
«Una delle maggiori preoccupazioni dell’Oms è il basso numero di persone a rischio che hanno ricevuto recentemente una dose di vaccino Covid-19». Lo ha evidenziato stamattina a Ginevra il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, lanciando un appello: «Il nostro messaggio è di non aspettare per ricevere una dose aggiuntiva» di vaccino anti-Covid «se è raccomandata». «Continuiamo a vedere trend preoccupanti per Covid in vista della stagione invernale nell’emisfero settentrionale – ha proseguito Ghebreyesus – I decessi crescono in alcune parti del Medio Oriente e dell’Asia, gli accessi in terapia intensiva stanno risalendo in Europa e anche i ricoveri stanno aumentando in diverse regioni», ha aggiunto. «Ma tuttavia i dati sono limitati», precisa Tedros. Questo perché «solo 43 paesi (meno di un quarto degli stati membri dell’Oms) segnalano i decessi e solo 20 forniscono informazioni sui ricoveri», ha rimarcato.
Il nuovo vaccino Moderna
L’azienda farmaceutica Moderna ha comunicato che i dati degli studi clinici confermano come il vaccino aggiornato contro il Covid-19, in attesa di approvazione da parte della Food and Drug Administration statunitense per la stagione vaccinale del prossimo autunno, generi un aumento di 8,7 volte degli anticorpi neutralizzanti nell’uomo contro BA.2.86 (Pirola), la nuova variante attualmente sotto monitoraggio. I Centri per il controllo delle malattie (CDC) indicano – ricordano dalla Società – che la variante BA.2.86 altamente mutata potrebbe essere in grado di causare infezioni nelle persone che hanno avuto in precedenza il Covid o sono state vaccinate con sieri precedenti, e che i vaccini anti Covid-19 aggiornati potrebbero essere più efficaci nel ridurre le malattie gravi e i ricoveri ospedalieri.
Tornano le mascherine in ospedale
L’uso delle mascherine è diventato nuovamente obbligatorio per il ricovero negli ospedali Santa Maria e Pulido Valente di Lisbona, a seguito dell’aumento del numero di casi di Covid-19, per interrompere possibili catene di trasmissione della malattia. Un funzionario dell’ospedale, Álvaro Ayres Pereira, specialista in malattie infettive e coordinatore del gruppo di coordinamento del Programma per la prevenzione e il controllo delle infezioni e della resistenza antimicrobica (Ppcira) presso il Centro ospedaliero universitario di Lisbona nord, che comprende i due ospedali, ha spiegato che la misura rientra nelle prerogative dell’autorità sanitaria nazionale (Dgs) del Paese, che prevede l’uso di maschere per interrompere possibili catene di trasmissione. «Lo abbiamo deciso» per controllare l’aumento dei casi derivante dalla «mobilitazione tipica dell’estate», aggravata dalla Giornata Mondiale della Gioventù della Chiesa cattolica, dai festival musicali e dall’«esistenza di un nuovo ceppo molto contagioso, che non sembra essere più aggressivo ma sfugge un po’ al vaccino», ha detto Ayres Pereira.
Il parere di Matteo Bassetti
Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive Policlinico San Martino di Genova, a proposito delle nuove varianti Covid, getta acqua sul fuoco. “Non è assolutamente vero che la variante Eris attacca i polmoni e che Pirola è super contagiosa – chiarisce Bassetti – Le terapie intensive non hanno ricoveri Covid da settimane, purtroppo ci sono decessi di persone molto anziane e fragili il cui decesso non è certo sia causato dal Covid. Il virus circola e causa infezioni fastidiose, ma che limitano dopo 3-4 giorni e gestibili a casa. Convivere con il Covid vuol dire anche evitare di continuare a parlarne a sproposito da chi non è competente».