Incendio di Ciampino, i dati Arpa Lazio su Roma

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Il campionatore "ad alto volume" posizionato in queste ore dall'Arpa Lazio in prossimità dell'incendio scoppiato nell'impianto di Ciampino per rilevare la presenza nell'aria di diossina e altre sostanze velenose -canaledieci

Mentre proseguono le operazioni per spegnere del tutto l’incendio all’impianto di smaltimento rifiuti di Ciampino, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente del Lazio (Arpa) comunica i primi dati riguardanti la verifica sulla qualità dell’aria nelle zone più vicine al rogo e quelle rilevate nella capitale. Le centraline non hanno evidenziato valori anomali nella concentrazione di polveri sottili che, al contrario, sono risultati al di sotto dei limiti di legge e allineate con dati antecedenti allo scoppio dell’incendio.

L’Agenzia regionale ha, tuttavia, installato due campionatori ad alto volume, in prossimità dell’impianto gestito da Eco Logica 2000, per verificare l’eventuale presenza nell’aria di sostanze inquinanti come la diossina, gli idrocarburi policiclici aromatici e i policlorobifenili (PCB).

I primi dati forniti dall’Arpa sull’incendio dovranno essere integrati da due campionatori ad “alto volume” per rilevare la presenza di diossina

Per sapere se la combustione dei rifiuti andati in fiamme a Ciampino, in un’area caratterizzata da una superficie di circa 20.000 quadrati, oltre al particolato non abbia rilasciato in aria sostanze dannose per la salute umana sarà necessario attendere i risultati delle prossime rilevazioni. Anche perché, stando alle previsioni degli esperti per avere definitivamente ragione delle fiamme ci vorranno almeno altre 48 ore (leggi qui).

Non a caso l’Arpa ha posizionato il primo dei due nuovi campionatori “ad alto volume” a breve distanza dall’area dell’incendio e, il secondo, ad alcune centinaia di metri in direzione dei Castelli romani. Il primo set di analisi, precisa l’Agenzia regionale, è già stato inviato in laboratorio e l’esito dei test saràdiffuso non appena disponibile”. Intanto, in via cautelativa l’amministrazione locale ha invitato la cittadinanza di Ciampino e quella dei comuni limitrofi a tenere le finestre chiuse (leggi qui).

Confortanti, nel frattempo, sono in ogni caso risultate le rilevazioni attinenti alla presenza delle cosiddette polveri sottili. In particolare, comunica l’Arpa, “la stazione della rete fissa di monitoraggio più vicina all’impianto e denominata Ciampino, situata a circa 1,6 km a nord dall’area interessata dall’incendio, ha evidenziato che la concentrazione di PM10 presente nell’aria sabato 29 luglio 2023, è stata pari a 19 µg/m3, un valore ampiamente inferiore al limite giornaliero di 50 µg/m3 e simile a quello registrato nella giornata di venerdì scorso, 28 luglio. La centralina di Cinecittà -prosegue il report-che si trova a circa 9 km a nord-ovest dell’incendio” ed è quindi significativa per comprendere se il denso fumo nero sprigionato dall’incendio abbia raggiunto Roma, ha “misurato un valore di PM10 di 18 µg/m3” confermando che, la zona in cui si trova la “stessa centralina non è stata interessata, dall’evento”. Nell’area urbana della capitale “nessuna delle stazioni di controllo ha evidenziato superamenti del valore limite di PM10”.

Si attendono, naturalmente, i nuovi dati relativi alla presenza di diossina e degli altri composti più pericolosi per la salute umana allo scopo di escludere del tutto che la combustione vegetale dei rifiuti presenti nell’impianto di smaltimento abbia prodotto alterazioni di valori anche in settori rimasti sottovento. Stando alle prime risultanze l’incendio sarebbe di natura colposa e non dolosa anche se va ricordato che la stessa struttura fu interessata da un incendio poco meno di un anno fa.

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