L’incendio scoppiato questa mattina, sabato 29 luglio 2023, tra i rifiuti dell’impianto di smaltimento gestito da Eco Logica 2000, nel comune di Ciampino è solo la ripetizione di un déjà vu. La stessa struttura, infatti, fu interessata, poco meno di un anno fa, da un rogo che costrinse i vigili del fuoco, la protezione civile regionale e altre associazioni di volontari a lavorare per diverse ore prima di riuscire a spegnere le fiamme. E’ il copione di quanto sta accadendo alle pendici dei castelli romani, avvolte dalle folate di fumo nero e intenso che si alzano dall’impianto.
L’impianto di smaltimento dei rifiuti è recidivo, un incendio di proporzioni simili era già scoppiato all’interno della struttura
A puntare l’indice contro quanto si sta verificando a Ciampino e a sollecitare l’intervento del governo per una approfondita verifica delle circostanze che lo hanno provocato è Filiberto Zaratti, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera dei deputati. “Ci chiediamo – attacca il parlamentare – se l’impianto Eco Logica 2000, sebbene autorizzato dalla Città metropolitana come deposito di rifiuti non pericolosi, sia gestito in sicurezza e sia, soprattutto, compatibile con una zona posta a ridosso di una città ad altissima densità di abitanti. Chiediamo al ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin – aggiunge Zaratti – di rispondere rapidamente, vista la gravità della situazione, all’ interrogazione che stiamo predisponendo per fare luce sull’accaduto” e sulle “forti criticità dello stesso impianto”.
Mentre l’incendio è ancora in corso, l’aeroporto di Ciampino è stato chiuso in via cautelativa e l’invito rivolto alla popolazione e ai comuni confinanti dall’amministrazione locale è di tenere le finestre di casa chiuse perché la combustione potrebbe produrre anche sostanze altamente tossiche come la diossina. L’eventuale presenza di particelle dannose per la salute umana sarà, naturalmente, accertata dall’amministrazione locale e dagli operatori specializzati della Asl Roma 6.
Intanto le squadre dei vigili del fuoco e quelle della Protezione civile regionale del Lazio stanno fornendo supporto alle attività di spegnimento dell’incendio che arde ormai diverse ore. La tecnica seguita per domare le fiamme in casi come questi è ormai collaudata e prevede l’impiego di una notevole quantità di acqua che viene fornita agli operatori impegnati sul campo da autobotti posizionate direttamente sul fronte dell’incendio.
Al momento sono presenti sul posto anche quattro automezzi forniti dalle organizzazioni di volontariato di protezione civile riconosciute dalla Regione Lazio. Una vera e propria squadra d’assalto che riesce a garantire l’erogazione di circa 80 mila litri di acqua ripartiti su differenti fonti di alimentazione idrica e, in particolare, un’autobotte da 40mila litri, una da 20mila litri, una da 14mila litri e una, la più piccola, da 8mila litri. Se la necessità di mantenere un presidio e di proseguire le attività di spegnimento dell’incendio dovesse protrarsi, la Sala operativa Regionale di Protezione Civile darà il via a un’adeguata turnazione di tutti i mezzi disponibili per fornire provviste di acqua a oltranza ai vigili del fuoco impegnati per il contenimento delle fiamme. In occasione dell’incendio dello scorso anno, infatti, ci vollero diverse ore di lavoro per estinguere le fiamme.
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