Un sottile filo rosso, lo stesso colore del sangue, lega la morta di Simona Cardone, la vittima del tragico incidente avvenuto ieri in via Laurentina, con quella del piccolo Manuel, il bimbo di 5 anni straziato tra le lamiere il 14 giugno scorso. Com’era stato in via di Macchia Saponara, infatti, al centro dei sospetti ci sono una supercar affidata alla guida di un ventenne, l’alta velocità tenuta dalla vettura al momento dell’impatto, l’ipotesi che in quell’abitacolo si stessero girando dei video e la provenienza dei suoi occupanti, tutti residenti tra Casal Palocco e Infernetto.
Alta velocità, guida di una supercar nonostante la giovane età e sospetto uso dei cellulari in comune con il mortale nel quale ha perso la vita Manuel
E’ indagato per omicidio stradale E.E. di 20 anni il conducente della Tesla elettrica che ha invaso la corsia opposta di via Laurentina schiantandosi, all’altezza del km 21,000, contro la Lancia Ypsilon condotta da Simona Cardoni, 67 anni, morta sul colpo. Il giovane è figlio del titolare di un’azienda di Pomezia specializzata nella pulizia di veicoli prestigiosi: vive nel quartiere di Casal Palocco dove abitano anche gli altri tre amici presenti nella supercar.
Gli agenti della Polizia locale Roma Eur che hanno effettuato i rilievi, impegnati nella ricostruzione della dinamica, su disposizione del magistrato che si occupa dell’incidente hanno sequestrato i cellulari degli occupanti della Tesla. C’è il dubbio che stessero girando video e si siano distratti determinando l’invasione della corsia opposta. Inoltre, testimoni avrebbero riferito di aver visto la super car procedere ad alta velocità pochi istanti prima dell’impatto fatale. «La Tesla andava molto forte e aveva già superato un paio di auto, poi ha sbandato e c’è stato l’incidente» ha raccontato un testimone, tra i primi soccorritori.
Alcuni elementi della vicenda, come l’affidamento di una supercar a un ventenne e l’alta velocità, ricordano il drammatico incidente di Casal Palocco nel quale ha perso la vita il piccolo Manuel.
L’autopilot
Un altro accertamento che potrebbe essere disposto dal magistrato è quello sull’autopilot, ovvero capire se fosse inserito il sistema di guida autonoma: in Italia il livello 4, una sorta di driverless, non è consentito, ma sono autorizzati i livelli 1 e 2, ovvero una guida assistita che richiede comunque il controllo da parte del conducente.
La vicenda ha scosso il quartiere di Cinque colline, dove viveva la vittima, Simona Cardone, che in tanti ricordano come una donna sensibile e impegnata per salvare le vite degli animali randagi in strada. Dal Comitato di quartiere si ricorda delle innumerevoli richieste e petizioni per la messa in sicurezza di via Laurentina, della necessità di posizionare autovelox e dissuasori di velocità, di sistemare il manto stradale dissestato.
I ragazzi sul suv sono stati medicati al Sant’Eugenio per lievi escoriazioni, solo uno ha riportato fratture al braccio. Il conducente è risultato negativo ai test sulla guida sotto effetto di alcol e droga.
I gatti e i cani di Simona
Intanto sui social ci si è mobilitati per trovare un’assistenza agli animali che la vittima dell’incidente, Simona Cardoni, accudiva nella sua abitazione. Anzi, scrive Alessia, “Simona tornava a casa per aver comprato cibo agli animali e si scontrava con 5 decerebrati sul suv di papà ,contromano, che per il mondo resteranno inutili per tutta la vita“. “Chiedo a tutti i miei amici attivisti e volontari – prosegue l’amica su facebook – di aiutarmi ad aiutare i 20 gatti, 2 cani e svariate colonie lasciati soli da Simona: per lei erano tesori preziosi e glielo dobbiamo. Simona viveva in zona Laurentina-Selvotta (tra Roma e Pomezia) e servirebbe chi voglia accudirli nell’immediato, lasciandovi direttamente le chiavi di casa“.
La risposta dei social è stata generosa e immediata. “Gli animali sono tutti accuditi da vicino, amici e volontari di zona. Ho ricevuto talmente tante chiamate e solidarietà da aver la conferma che Simona, come tutte le persone speciali e sensibili, questo mondo schifoso lo cambiano davvero. Spero che tanto interesse non mancherà quando arriverà il momento più complesso di trovare una nuova vita agli animali per cui lei ha dato la sua” scrive il giorno dopo la stessa amica.