E’ di queste ore la revoca del TAR del Decreto del Ministero della Cultura, Commissione Regionale per la Tutela del Patrimonio Culturale del Lazio, di “dichiarazione di notevole interesse pubblico, delle zone denominate Aree collinari dell’Agro Romano settentrionale”, sulla base dell’accoglimento del ricorso proposto dalla societĂ Fiumicino Rinnovabili (di Padova) che ha in progetto l’installazione di un impianto fotovoltaico a terra di circa 50 MWp.
Biodistretto Etrusco Romano a rischio: il Tar accoglie il ricorso della Fiumicino Rinnovabili per installare un mega impianto fotovoltaico. Parte la richiesta di appello al Consiglio di Stato
Alla notizia immediate le reazioni dei cittadini e della politica locale che sta sollecitando al neo sindaco Baccini un ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR che mette a rischio la tutela di siti come l’area di Pizzo del Prete a Cerveteri nel Biodistretto Etrusco Romano, rimuovendo i vincoli fino ad ora in essere, dettati dal pregio paesaggistico, naturalistico e archeologico della zona a nord del Comune, e che hanno di fatto impedito in passato il proliferare indiscriminato di impianti di vario genere.
Il vincolo di fatto definiva l’area “ricca di giacimenti culturali”, che comprendono preesistenze di epoca arcaica e romana e strutture architettoniche a carattere rurale che vanno dal tardo Medioevo ai primi del Novecento.
L’area com’è stato ricordato in queste ore, risulta attraversata da percorsi stradali, databili per la maggior parte all’etĂ ’ preromana e romana e su cui era fatto divieto di “realizzare discariche, impianti per lo stoccaggio, impianti per il recupero, impianti per il trattamento o lo smaltimento dei rifiuti, fino all’installazione di impianti ad uso tecnologico, impianti FER, cioè appunto impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
“Tenuto debito conto dei limiti delle competenze in materia, è importantissimo che il Comune di Fiumicino si faccia carico di presentare formale ricorso alla sentenza, a tutela dei siti interessati e piĂą in generale della salute pubblica e della vocazione agricola di una parte strategica del territorio – spiegano i consiglieri comunali Paola Meloni, Angelo Petrillo, Giuseppe Miccoli e Andrea Guizzi, della lista civica per Ezio Di Genesio Pagliuca -, perchĂ© gli impianti fotovoltaici, sui quali incombono i limiti della durata e dello smaltimento, implicano consumo di suolo con un impatto negativo sulla fertilitĂ e produttivitĂ , e favoriscono la desertificazione”.
L’istanza peraltro propone la ricerca di altri siti possibili, dove per varie condizioni, sia di ampiezza che di tipologia (serre dismesse, tetti di capannoni o parcheggi), la stessa potenza di un parco fotovoltaico sarebbe installabile, con il timore che senza uno stop o un’azione di contrasto, si apra una lunga e brutta stagione di uso indiscriminato di vaste porzioni di territorio senza indicazione d’uso specifica
“Potrebbe innescarsi un processo di trasformazione da vocazione, agricola, turistica e naturalistica, a sito produttivo e nel peggiore dei casi a candidato a sito di trattamento di rifiuti così come altre volte ipotizzato –  proseguono -. Una prima cessione o flessione sarebbe preludio al cedere anche su altri fronti come la richiesta di riperimetrazione della Riserva, con conseguente apertura a tutte le speculazioni possibili tra cui la doppia portualitĂ e il raddoppio dell’aeroporto” – concludono nella nota congiunta i consiglieri.