L’Assessore alla viabilità del Comune di Roma Eugenio Patané ha risposto in queste ore su sollecitazione degli organi di stampa,alle preoccupazioni dei cittadini per la viabilità della Capitale. Una nuova pianificazione, cambiata in modo così drastico ma soprattutto in tempi talmente brevi, da non concedere alle famiglie nemmeno il tempo di una riorganizzazione economica della propria vita.
Roma, il piano di eliminazione delle auto inquinanti e i divieti in Fascia verde Ztl. Patanè: “Non è un problema di viabilità ma un provvedimento ambientale obbligato. Rischiamo nuove condanne UE”
L’Europa ha chiesto un cambio di rotta all’Italia e una serie di azioni per allinearsi agli altri paesi contro l’inquinamento, una piaga che passa anche dalle emissioni degli scarichi delle auto. Le decisioni da prendere in tal senso, sono tante e non sono più rinviabili, in un’evidenza del problema che riguarda la salute di tutti, e non solo di chi con gesti eclatanti, proietta su blocchi stradali e imbrattamento dei monumenti, le sue “apparentemente” esclusive esigenze per il futuro.
Anche se tutto questo è vero e indiscutibile, l’effetto velocità sugli interventi sta pesando sulla vita dei cittadini, ancora impreparati al progetto di allargamento della fascia verde.
Ora i cittadini chiedono e sperano in uno slittamento dei divieti di accesso anche per le Euro 4 a gasolio, perché il mese di novembre, con il divieto effettivo di circolare all’interno della fascia verde del Comune di Roma, è dietro l’angolo.
Su questo argomento spinoso, Patané ha cercato di fare soprattutto chiarezza, spiegando in una lunga intervista ad Elleradio, quanto il problema non possa né debba, essere inquadrato nell’ambito di interventi di viabilità, bensì di tipo ambientale, con soluzioni e risposte praticamente obbligate, legate ad una serie di pesanti condanne dell’Unione Europea.
Le condanne dell’UE su due inquinanti
Un lungo iter amministrativo sarebbe partito infatti oltre dieci anni fa, in relazione alla serie di condanne UE per il sistema Paese, Regione Lazio e la Capitale, additati sui due inquinanti PM10, ed No2, e cioè le polveri sottili e il biossido di azoto, particolarmente nocivi per la salute delle persone.
Alle condanne arrivate sulla qualità dell’aria, molto pesanti da punto di vista economico, se ne è aggiunta un’altra nel 2022, soprattutto sul biossido di azoto prodotto dalle auto diesel, per via di una situazione andata peggiorando negli ultimi cinque anni, e su cui si è espressa la Corte di giustizia europea, che ha chiesto alla Regione Lazio di mettersi in regola, pena ulteriori sanzioni per infrazione.
E’ stato questo a far scattare dalla Regione Lazio, un piano della qualità dell’aria, che ha obbligato il Comune di Roma a intraprendere una progressiva eliminazione dei veicoli più inquinanti. Un provvedimento ambientale che già dal 2018, dentro l’anello ferroviario, vietava l’ingresso fino agli Euro 2 benzina e fino agli euro 4 diesel, ma che stando a quanto affermato dall’Assessore, nessuno avrebbe mai attuato.
Le auto GPL: quali potranno circolare
Altra spina è poi rappresentata dal tema del GPL, molto complesso sul fronte degli inquinanti, e sotto l’aspetto amministrativo e giuridico. Intanto c’è da fare chiarezza su quelli che possono circolare: “Nessun problema per gli impianti GPL mono fuel – ha spiegato Patané – che possono entrare nella fascia verde, in quanto hanno un piccolo serbatoio per alimentare l’accensione ma poi vanno a GPL. Per il resto invece, è stata chiesto una interpretazione alla Motorizzazione civile perché nel momento in cui si monta un impianto GPL su un auto che nasce con categoria diversa. Bisognerà capire cioè, come la motorizzazione, il Ministero, interpreteranno quel libretto, in cui verrà cambiata la dicitura in macchina biofuel ma la categoria di partenza resterà la stessa”.
Mezzi pubblici rispetto alle direttive Euro 6. Patanè: “Entro il 2023 massimo 2024 avremmo tutti i mezzi in regola”
Sul tema ambientale nulla questio, ma per i cittadini le alternative chi si prospettano sono scarse ed onerose, soprattutto se fanno affidamento al trasporto pubblico nella periferie e gli incentivi, non coerenti né sufficienti a far affrontare ai cittadini questo processo di transizione ecologica, che prevede quasi giocoforza, la necessità di cambiare auto.
“Sono assolutamente cosciente che abbiamo un problema nelle periferie, che noi dobbiamo aumentare in termini di quantità dei chilometri e anche di qualità dei chilometri anche sostituendo gli attuali mezzi. Dei 2000 mezzi attualmente in circolazione, quelli che rientrano nelle attuali limitazioni sono solo 250. Ne arriveranno 118 entro maggio e quindi noi entro il 2023 massimo 2024 avremmo tutti i mezzi in regola”.
Incentivi per la sostituzione dei veicoli e deroghe ai divieti
Per il cambio di un’autovettura invece le cose si complicano, con l’unica strada che come dichiarato da Patané, è quella amministrativa, e cioè aprire un tavolo tecnico con la Regione Lazio.
“Il capo di gabinetto del sindaco ha inviato una lettera al suo omologo della Regione Lazio chiedendo di istituire un tavolo tecnico che peraltro, in via informale, è già stato stabilito dal presidente Rocca e dal sindaco Gualtieri. La speranza è che già da domani ci si possa incontrare per tentare di capire quali sono i margini di manovra. La proposta delle deroghe intanto sta al Comune di Roma – spiega – quindi noi presenteremo alla Regione Lazio diverse ipotesi di modifica proprio per venire incontro alle esigenze sociali che si sono determinate. È evidente che dall’altra parte noi dobbiamo avere un assenso su questa ipotesi di deroga e dobbiamo avere un accordo anche da parte degli organi scientifici che fanno questo tipo di lavoro (ARPA)”.
Il piano della qualità dell’aria regionale accompagna questo provvedimento con una serie di incentivi: “L’incentivo alla sostituzione di mezzi commerciali piuttosto che l’aiuto alla rottamazione, e a chi rottama, noi diamo per due o tre anni l’abbonamento metro e bus – dichiara Patanè – Risorse non sufficienti a garantire degli incentivi per tutti coloro che vorranno cambiare la macchina, per cui è stata avviata la richiesta alla Regione e agli enti subordinati, per degli aiuti ulteriori ai cittadini” – ha concluso l’assessore, possibilista sulla proposta a fronte del fatto che negli ultimi due anni la Regione ha già stanziato 20 milioni per la sostituzione dei veicoli commerciali, dei taxi e degli NCC con le moderne tecnologie di trazione.