Alla fine la proroga dello smart working è arrivata. Lo prevede un emendamento alla Manovra approvato in commissione Bilancio della Camera. Il testo non cita però i genitori di figli under 14. Categoria per cui era previsto in precedenza lo stesso trattamento riservato ai fragili e per cui lo smart working agevolato scadrà quindi il 31 dicembre 2022. Nell’articolo tutte le regole e le novità.
Smart working 2023, proroga al 31 marzo per i lavoratori fragili, esclusi invece i genitori di figli sotto i 14 anni
La commissione Bilancio della Camera, al settimo giorno di lavoro sulla manovra, ha concluso l’esame degli emendamenti e ha affidato ai relatori Silvana Comaroli (Lega), Roberto Pella (FI) e Paolo Trancassini (FdI) di riferire all’Aula già convocata per domani, giovedì 22, alle 8. Il voto di fiducia è atteso invece per venerdì.
Il testo passerà poi in seconda lettura al Senato che dovrebbe concludere l’esame nella settimana tra Natale e Capodanno.
Tra le novità di oggi anche la decisione sullo Smart working che sarà prorogato fino al 31 marzo 2023, ma la possibilità non sarà per tutti. Il lavoro da remoto verrà concesso ai lavoratori fragili, sia nel pubblico sia nel privato, anche esercitando se necessario un’altra mansione.
Il datore di lavoro, si legge nel testo, assicura lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile “anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento”.
L’emendamento non cita invece i genitori di figli sotto i 14 anni, categoria per cui era previsto in precedenza lo stesso trattamento riservato ai fragili e per cui lo smart working agevolato scade quindi il 31 dicembre 2022.
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