Andrea Fassi, il re del Palazzo del freddo non trema, per ora. Anzi la prende con sarcasmo: “Da re del gelato a re della bolletta”, dice, “Sono un collezionista”. Dopo la bolletta da 17mila euro per il mese di luglio, eccolo servito con un’altra maxistangata inaspettatamente ancora più cara della precedente. L’Acea, infatti, gli ha presentato un conto da ventimila euro per l’energia elettrica. Per esattezza 20.483 e cinquanta centesimi.
Fassi riceve un’altra bolletta choc: oltre 20mila euro. La precedente 17mila
Per il gelataio più famoso di Roma e quindi tra più noti d’Italia torna lo sfogo, acuto e per niente scontato, su facebook. “Da re del gelato a re della bolletta. Schiaffato in tutto il mondo, su tutti i media, ovunque. Per una settimana. Da domenica a domenica. Poi la lacrimuccia compassionevole scivola via, si ingiallisce e si dimentica presto. E da lunedì il telefono mica squilla più. Ormai la lacrimuccia ha sortito il suo effetto.
Il punto è che, poi, le bollette vanno pagate. Continuano ad arrivare, come questa di agosto a me e ad altri come me. E nulla cambia. Se non che, questa volta, la lacrimuccia, senza elezioni, senza utilità mediatica, non ha molto sapore e così si rovescia nel vuoto, in silenzio, senza sapere dove andare a schiantarsi. Un po’ come tutti noi”. Canaledici lo ha sentito.
Una bolletta surreale non crede?
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere – precisa Fassi – Questa bolletta ci ha quasi sorpreso più della precedente. Perché sa abbiamo usato delle accortezze per limitare sorprese. Spento strategicamente alcune luci, chiuso l’aria condizionata in alcuni momenti, ottimizzati i frigoriferi. Ci vorranno spingere al romanticismo del lume di candela?, ironizza.
Che fare allora?
Sto valutando se pagarla o meno – riflette a voce alta -. La situazione rischia di diventare insostenibile. Eventualmente scatta la protesta. Sto pensando anche se cambiare gestore.
Ho consumato meno kwatt non mi aspettavo, quindi, che la bolletta potesse essere più alta del mese prima perché, che era già il triplo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il problema così è che un’impresa non può fare nemmeno una previsione di spesa. Bisogna intervenire, subito. È stata un brutta sorpresa scartate questa bolletta. Ora usufruirò sul 30% sul credito d’imposta ma non credo che sarà sufficiente.
E ci sono ancora i rincari che partiranno ora, da ottobre?
Un ulteriore rincaro sembra quasi surreale, ma ormai non ci stupiamo, anzi visto che ce lo hanno largamente annunciato ne dovremmo tener conto. Il problema non è solo mio. Come consigliere a Roma della Fibe mi confronto con colleghi che stanno come me o peggio di me.
Non ho intenzione di chiudere anche se queste bollette vanno a rosicchiare i guadagni. Ma sa che le dico…se sono 15 mesi così magari chiudo pure.
Intanto devo valutare se restare chiuso a gennaio e febbraio i mesi meno produttivi per il gelato anche se da noi l’attività marcia comunque con le degustazioni e le dimostrazioni di laboratorio.
E per ora?
Intanto useremo ancora con più accortezza l’energia, educa anche a non sprecare. Altre luci spente, immagino, che non credo facciano però grande differenza.
Spero nel frattempo di assottigliare l’ultima bolletta (sempre se la pago) scalando il 30 per cento del credito di imposta.
Che dire…Io sono un fortunato. La mia azienda è solida e non licenzierò. Ma chiudo gli occhi e penso agli altri anche, a chi è meno fortunato che non ha un’azienda storica alle spalle. Aspettiamo che qualcuno intervenga o in alternativa dobbiamo trovare noi soluzioni.
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Roma, bolletta choc: 18mila euro alla gelateria Fassi. Il patron: “Toglie speranze”