Il cantante neo-melodico palermitano Agostino Galluzzo, in arte Daniele De Martino, si sarebbe dovuto esibire presso un Bar – Caffetteria di Sezze Romano il prossimo 2 ottobre. Tuttavia, l’artista già in passato è stato raggiunto dalla misura di prevenzione emessa dal Questore di Palermo, a seguito della sua condotta anti-sociale. “I testi musicali – spiega il Questore – veicolano messaggi espliciti contro i collaboratori di giustizia e sono inoltre espressione di solidarietà al sistema delle mafie”.
Sezze, annullato il concerto di Daniele Di Martino: la spiegazione del Questore
La vicinanza del cantante con gli ambienti malavitosi è inoltre attestata dalla pubblicazione, sui propri profili social, di fotografie che lo ritraggono in compagnia di noti esponenti di “Cosa Nostra”. In considerazione degli accertamenti eseguiti a carico dell’artista, le cui esibizioni sono state già vietate in diversi territori italiani, il Questore di Latina Michele Maria Spina, ha emesso un divieto di esibizione nel locale pubblico di Sezze, per evitare che gli eventi programmati abbiano conseguenze e ricadute negative sull’ordine e sulla sicurezza pubblica. In passato i concerti di Daniele De Martino furono annullati anche ad Ostia (leggi qui) e ad Artena (leggi qui).
Chi è Daniele De Martino
Daniele De Martino, 27 anni, neomelodico siciliano da oltre 600mila follower su Facebook e più di 155mila suoi brani scaricati su Spotify, è un artista già raggiunto più volte da provvedimenti della Questura di Palermo. L’autorità di polizia gli ha contestato “gli espliciti messaggi consegnati in più occasioni ai moderni mezzi di comunicazione contengono gravi espressioni visive e verbali che implicano una istigazione alla violenza, un’esaltazione delle gravi azioni antigiuridiche connesse alla criminalità organizzata, un’accettazione e condivisione di comportamenti e azioni contrari ai valori morali della società civile e lesive delle Istituzioni dello Stato”.
C’è, infatti, la registrazione del suo brano “Si nu pentito” con frasi come “si nu pentito, omo fallito, nun vali niente” oppure “nun t’o scordà pure tra cent’anni te posso trovà”, che alludono alla camorra e propongono offese contro i collaboratori di giustizia.
Daniele De Martino si è sempre dichiarato estraneo alle accuse, non ha rinnegato la sua parentela con alcuni boss e si è impegnato pubblicamente a evitare di diffondere messaggi devianti.
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