Ostia: un 26enne voleva trovare ristoro, nella mattinata di domenica scorsa, 3 luglio, quando si è immerso nelle acque antistanti al porto lidense, a un miglio dalla costa, ma rischiava di morire. Due ragazzi hanno notato l’uomo completamente nudo al largo e in gravi difficoltà e lo hanno soccorso mentre stavano facendo una scampagnata con la propria barca, in mare aperto.
Soccorso il ragazzo, la capitaneria di porto ha scoperto che in quel momento non doveva trovarsi nella cittadina lidense, ma bensì a casa sua, agli arresti domiciliari
Notato il ragazzo, a bordo del natante i due soccorritori hanno visto che era totalmente privo di vestiti e stava galleggiando a pelo d’acqua, non riusciva a raggiungere la riva e allora gli hanno lanciato un salvagente e lo hanno aiutato a salire sulla loro imbarcazione, avvisando poi prontamente la Capitaneria di Porto.
Ed ecco che qua scatta per il bagnante il grave inghippo che gli costa l’arresto: si è sì salvato, dopo un soggiorno all’ospedale in codice giallo, ma le forze dell’ordine, procedendo alla sua identificazione, hanno scoperto che il 26enne doveva trovarsi in quel momento agli arresti domiciliari nella sua casa di Vetralla.
Inizialmente il giovane ha provato a giustificarsi ed ha accennato che non sapeva come mai si trovasse ad Ostia in quel momento, si è mostrato collaborativo con gli agenti, ma nonostante tutto il suo arresto è stato convalidato dal tribunale che non ha voluto sentire ragioni e non ha creduto alla sua storia.
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