Fare del bene, come dice il proverbio, ripaga sempre. La coppia di cinesi originari di Wuhan, che a gennaio erano stati ricoverati per coronavirus all’ospedale Spallanzani di Roma, è guarita e i due sono tornati in patria. Ma non hanno affatto dimenticato la generosità di chi li ha salvati, e hanno deciso di fare una donazione molto generosa proprio all’Istituto dove sono stati curati.
La coppia di cinesi salvati dallo Spallanzani dona 40mila dollari all’ospedale romano
La cura, l’abnegazione, l’impegno profuso da medici e infermieri dell’Istituto Spallanzani di Roma è entrata nel cuore della coppia cinese originaria di Wuhan. I due turisti, che sono stati il primo caso accertato di coronavirus in Italia, sono rimasti ricoverati nell’Istituto per 49 giorni. La dedizione dell’intero reparto, e soprattutto il livello di avanguardia raggiunto dal personale medico sulla lotta al virus gli hanno senza dubbio salvato la vita.
“Amiamo lo Spallanzani, amiamo l’Italia. Ci avete salvato la vita”, avevano dichiarato i due, visibilmente emozionati e in lacrime, appena erano stati dimessi. Ora hanno voluto ripagare le attenzioni ricevute con una generosa donazione: tornati in patria, hanno fatto arrivare all’Istituto 40mila dollari destinati alla ricerca condotta dall’équipe dell’ospedale.
E forse proprio grazie a loro la Capitale è riuscita ad evitare un’espansione di contagi maggiore, perché dal giorno del loro ricovero, il 29 gennaio, i vertici delle autorità sanitarie regionali hanno elevato l’allerta, e preso una serie di misure precauzionali e preventive.
L’assessore alla Sanità D’Amato: “Un bel gesto da parte della coppia cinese curata allo Spallanzani”
“La scelta di fare una donazione a favore dell’Istituto Spallanzani è un atto di grande generosità e di riconoscenza“, commenta l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato.
“C’è un proverbio cinese che recita: ‘chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita’. Ecco, il viaggio e la vicenda della coppia di Wuhan curata all’Istituto Spallanzani – che è un’eccellenza del nostro sistema sanitario regionale riconosciuta in tutto il mondo – rimarranno impressi nella loro e nella nostra memoria. Voglio dunque rivolgere loro un ringraziamento, e un invito a fare ritorno a Roma”, sottolinea D’Amato.
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