Puzza di bruciato nell’aria di una vasta zona che va dall’Eur fino al litorale, compresi Ostia e Fiumicino. E si va verso il divieto di raccolta e consumo di frutta e verdura coltivate in un raggio di 6 km da Malagrotta, dove ieri è esploso l’incendio al Tmb per il trattamento dei rifiuti (leggi qui).
Una calotta di fuliggine maleodorante sovrasta il quadrante ovest di Roma. Si va verso il divieto di consumare frutta e verdura raccolta nel raggio di 6 km. Rischio rifiuti
Circa 60 vigili del fuoco hanno lavorato nella notte per spengere il furioso incendio esploso nel pomeriggio di ieri, mercoledì 15 giugno. Il focolaio iniziale ha interessato la vasca di stoccaggio del combustile solido di uno degli impianti dove vengano trattati i rifiuti della Capitale. Il sindaco Gualtieri ha reso noto che l’incendio, divampato per cause ancora da accertare, «sta purtroppo interessando anche il Tmb2 che tratta 900 tonnellate al giorno di rifiuti».
L’inchiesta
La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo per incendio colposo a carico di ignoti ma non si esclude il dolo, ipotesi che dovrà essere accertata dai tecnici. I carabinieri hanno già consegnato una prima informativa al pm che si occupa della vicenda, Alberto Galanti.
Il una vastissima area del quadrante ovest di Roma, fino al litorale, i residenti si sono svegliati con la puzza di bruciato nell’aria. Permane una densa colonna di fumo e restano ancora le fiamme nel Tmb di Malagrotta gestito da Giovi. Sul posto la polizia locale e i vigili del fuoco, impegnati nelle operazioni di spegnimento. Alcune decine di operai sono assiepati poco distante dall’ingresso e sono stati rimandati a casa, stamane – come ogni giorno – si sono recati a lavoro regolarmente alle sei. L’aria in tutto il quadrante è irrespirabile.
Lungo via di Malagrotta e davanti all’impianto diversi esponenti dei comitati di zona che hanno passato, a turno, la notte sul luogo. Decine le automobili. «Le preoccupazioni le abbiamo espresse da decine di anni. Combattiamo per ridare dignità a questo territorio, dopo aver ospitato la discarica, che ancora ospitiamo. Qui vicino ci sono pascoli, orti e allevamenti. È un disastro ambientale preannunciato e che non ci aspettavamo così catastrofico», ha spiegato Emanuela D’Antoni del comitato Valle Galeria Libera. «Stavamo da un anno e mezzo chiedendo al Municipio XII e all’assessorato all’ambiente capitolino di mettere, con l’Arpa, un monitoraggio temporaneo della aria, il Municipio ha detto che non ha i 400 euro per finanziare l’allaccio elettrico», ha aggiunto Massimo Prudente, presidente dello stesso comitato. «Ancora si permettono di proporre il biodigestore di Casal Selce qua vicino», ha aggiunto un residente. Alle 8 circa è previsto un raduno dei comitati della zona sul posto. A quanto si apprende dai residenti fino alle due del mattino sono state presenti le autorità e i rappresentanti istituzionali per le verifiche.
L’analisi dell’aria
Il Campidoglio ha istituito una cabina di regia per trovare nuovi canali per lo smaltimento ddei rifiuti che non potranno essere trattati nel centro di Malagrotta e per assumere le iniziative igienico-sanitarie del caso. Dall’Arpa Lazio arriva il chiarimento che ci vorranno 24-48 ore prima di conoscere l’eventuale presenza di sostanze tossiche e la loro concentrazione nell’aria prelevata in zona.
Fiamme sotto controllo
Le fiamme sono ora sotto controllo. Lo segnalano alle ore 8,10 i vigili del fuoco, una sessantina in tutto, che hanno operato tutta la notte per evitare che le fiamme si propagassero all’esterno dell’impianto. Per spegnere completamente l’incendio saranno necessari giorni.
L’episodio del 2018
Quello di Malagrotta è il secondo incendio in pochi anni che riguarda un importante impianto di Tmb (trattamento meccanico biologico) nella città di Roma. L’11 dicembre 2018 era andato a fuoco il Tmb Salario, di proprietà dell’Ama, nella zona nord della città. La distruzione dell’impianto è una delle cause che hanno aggravato il problema della raccolta dei rifiuti.
Questa mattina, giovedì 16 giugno, il Sindaco di Roma, Gualtieri, ha firmato un’ordinanza che stabilisce divieti per un raggio di 6 km dal luogo del rogo. (leggi qui)
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