Operaio muore a Roma mentre lavora sotto il sole, aperta un’inchiesta per omicidio colposo

L'operaio stroncato da un malore nel cortile di un’azienda a Magliana. La Procura indaga per omicidio colposo

Un operaio. Foto di archivio

Potrebbe essere stato un colpo di calore a causare a Roma la morte di un operaio romano di 56 anni, colto da un malore nel pomeriggio di giovedì 3 luglio mentre stava effettuando lavori di manutenzione nel cortile esterno di un’azienda in via della Magliana.

L’operaio stroncato da un malore nel cortile di un’azienda a Magliana. La Procura indaga per omicidio colposo

Il malore si è verificato intorno alle 16, nel pieno dell’ondata di calore che in questi giorni sta investendo Roma. L’uomo, privo di sensi, è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale San Camillo, dove è deceduto poco dopo il ricovero.

Secondo una prima ricostruzione, l’operaio stava lavorando all’aperto senza adeguata protezione. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che sia stato vittima di un colpo di calore, ma solo l’autopsia potrà chiarire con certezza le cause del decesso.

La procura apre una indagine

Sulla vicenda è stata aperta un’indagine per omicidio colposo. Il pubblico ministero Maurizio Arcuri ha disposto l’autopsia e i primi accertamenti per stabilire se le temperature elevate abbiano provocato direttamente il malore o aggravato eventuali patologie preesistenti.

Gli inquirenti intendono verificare anche se il 56enne fosse stato messo nelle condizioni di lavorare in sicurezza, o se sia stato incaricato di operare sotto il sole, in pieno pomeriggio, senza dispositivi di protezione né misure di prevenzione contro il caldo estremo.

Le misure ignorate

Proprio in quella stessa giornata, il Campidoglio aveva disposto lo stop ai lavori all’aperto dalle 12 alle 16 per le giornate con rischio climatico elevato, come misura precauzionale per tutelare la salute dei lavoratori. Una ordinanza analoga era stata emessa anche dalla Regione Lazio a inizio giugno, vietando l’attività lavorativa in condizioni di esposizione prolungata al sole tra le 12:30 e le 16:00.

Gli accertamenti in corso dovranno chiarire se e perché queste disposizioni siano state ignorate, e se vi siano responsabilità da parte del datore di lavoro.