Esplosione al Bronx di Torrevecchia, la bomba è un messaggio criminale

La bomba ha distrutto l’androne di un palazzo Ater a Torrevecchia: gli investigatori ipotizzano un messaggio criminale dietro l’esplosione

La notte dell'esplosione

Dietro all’esplosione che l’altra notte ha sventrato l’ingresso di un palazzo popolare al “Bronx” di Torrevecchia c’è un messaggio criminale. E mentre i residenti tremano gli investigatori si sono messi al lavoro per decifrarlo.

La bomba ha distrutto l’androne di un palazzo Ater a Torrevecchia: gli investigatori ipotizzano un messaggio criminale dietro l’esplosione

Si tratterebbe del classico (e mafioso) avvertimento, forse come risposta a vecchie ritorsioni o a una nuova guerra per il controllo del territorio, a partire dalla gestione della droga. Ora gli investigatori dovranno capire a chi era diretto il messaggio-bomba e quale fosse il contenuto.

Si sa per ora che è arrivato con la massima violenza. Alle 23:30 di lunedì 30 giugno, mezz’ora prima di mezzanotte, un ordigno – quasi certamente una bomba carta – è stato lanciato da un’auto in corsa in via Guido Calcagnini 39, scala H.

Il boato è stato avvertito distintamente anche nei quartieri vicini, da Primavalle a Valle dei Fontanili: le case hanno per un attimo tremato, la gente impaurita si è affacciata alle finestre.

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I danni causati dall’esplosione

L’esplosione ha distrutto l’androne del condominio Ater, già segnato da episodi violenti in passato e una cantina annessa. Solo per un caso non ci sono stati feriti.

I carabinieri di Montespaccato, intervenuti insieme agli artificieri e ai vigili del fuoco, hanno rinvenuto frammenti riconducibili all’ordigno.

Gli investigatori non escludono alcuna pista: dal racket delle occupazioni abusive alla gestione delle piazze di spaccio della zona, storicamente controllate da bande organizzate.

La moto incendiata

Il fatto segue di poche settimane un altro episodio inquietante: il 20 maggio, a circa 900 metri di distanza, una moto fu incendiata in via Emilio Sfondrati, provocando seri danni a un altro edificio e lasciando decine di famiglie senza elettricità.

Il messaggio, non sarà l’ultimo

L’androne è ora sotto sequestro. Le indagini, delegate ai carabinieri, sono appena iniziate, ma la sensazione tra i residenti è chiara: “Qui qualcuno ha voluto mandare un messaggio — racconta un 25enne — e non sarà l’ultimo“. Si teme una reazione che potrebbe scatenare una guerra criminale.