‘Demografia, un patto tra generazioni’, sondaggio AdnKronos: il 43% degli italiani ha paura del futuro

‘Demografia, un patto tra generazioni’, un sondaggio Adnkronos analizza i fattori di crisi del Sistema Italia

Demografia, un patto tra generazioni’ è il titolo di un sondaggio Adnkronos condotto su un campione non statistico di circa 5mila persone.

‘Demografia, un patto tra generazioni’, un sondaggio Adnkronos analizza i fattori di crisi del Sistema Italia

Lo studio è stato oggetto di un incontro svoltosi oggi, martedì 24 giugno, a Roma e cui hanno preso parte esponenti del governo, delle parti sociali e del mondo accademico e imprenditoriale.

Un’Italia che invecchia e fa sempre meno figli

Un’Italia che invecchia e fa sempre meno figli è in cima alle preoccupazioni degli intervistati il 75% dei quali considera il progressivo aumento dell’età media della popolazione un problema serio, soprattutto per le future generazioni. Solo il 13% riesce a vedere dietro a questo fattore delle opportunità.

Chi manifesta preoccupazioni indica, tra le cause principali di un trend in continuo peggioramento, una miscellanea di ragioni che variano da una generica paura nei confronti del futuro (43% del campione), all’instabilità lavorativa (29%), e ai costi troppo alti della vita per poter crescere figli in un contesto di serena normalità (22%).

La crisi demografica produce un impatto evidente sullo sviluppo dell’economia e della società e può essere risolta solo migliorando le retribuzioni, attraverso una contrattazione collettiva efficace e misure capaci di conciliare lavoro e maternità rafforzando il welfare aziendale sulla base dei modelli di successo implementati in altri Paesi dell’Ue.

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L’intervento del direttore dell’agenzia Adnkronos, Davide Desario

Un ruolo importante e capace di invertire un andamento che penalizza il contesto sociale nel suo complesso, potrebbe essere rappresentato dalla valorizzazione del Terzo Settore e del volontariato per esempio nell’organizzazione e nella gestione di servizi di prossimità a favore delle neo genitrici.

Il sogno della famiglia si trasforma in un miraggio

Il sogno di una famiglia, che un tempo rappresentava un binomio insostituibile per le nuove coppie si allontana fino a sfumare nella cornice di preoccupazioni che aleggiano su un futuro dominato dal pessimismo.

Il sondaggio Adnkronos evidenzia infatti che il 76% delle persone consultate pensa che la propria condizione tra vent’anni sarà peggiore rispetto a oggi, mentre l’87% teme di non riuscire a raggiungere una pensione adeguata o addirittura di essere certo di non ricevere nulla dallo Stato. Solo il 13% si sente tranquillo e ben disposto anche in relazione all’idea di metter su famiglia, come si diceva, appunto un tempo.

L’educazione finanziaria come strumento di resilienza

Se è vero che la situazione economica del Paese e il livello estremamente basso della media delle retribuzioni fa sì che persone in possesso di un regolare contratto siano talvolta costrette a vivere in condizioni di oggettiva povertà, c’è anche una significativa parte del campione del sondaggio Adnkronos che attribuisce molta importanza all’acquisizione di competenze capaci di valorizzare le pur residue capacità di risparmio per un futuro meno gramo.

Sul fronte governativo vengono presi in considerazioni percorsi che consentano di affiancare alle pensioni tradizionali altri strumenti di previdenza complementare.

E questo perché il progressivo invecchiamento demografico comporterà una crescente sproporzione tra chi, per ragioni anagrafiche, continuerà a restare sul mercato del lavoro e chi, invece, deve smettere di lavorare percependo pensioni basate sul sistema contributivo sempre più leggere, a parità di mansioni.

I modelli di sostenibilità indicano che il trattamento di fine rapporto (Tfr) dovrà essere indirizzato a forme di risparmio prive di rischi finanziari ma capaci di remunerare il capitale investito a beneficio dei futuri pensionati.

Ulteriori forme di protezione per affrontare con maggiore serenità la vecchiaia potrebbero derivare da misure di defiscalizzazione del capitale investito e della progressiva introduzione di assicurazioni sanitarie ‘Long Term Care’ per la cura delle malattie tipiche di quell’età.

Non è un caso che il 60% degli intervistati nel sondaggio Adnkronos abbia dichiarato di voler imparare a gestire meglio le proprie risorse economiche già a partire dall’età scolare.

La forza propulsiva dei caregiver e il potenziamento del welfare per chi aiuta un familiare

Ma la tenuta complessiva del sistema Italia, come si desume dall’indagine, dipende anche da un fattore tipico in tutte le regioni della Penisola, un unicum che distingue lo Stivale da moltissimi partner presenti a livello europeo e non solo.

E cioè la forza dei cosiddetti caregiver, coloro che in ambito familiare si prendono cura di parenti anziani spesso non più autosufficienti. Un sistema ancora in chiaroscuro nonostante la buona volontà delle persone coinvolte nell’assistenza ‘fai da te’.

Il sondaggio Adnkronos evidenzia, infatti, che una persona su quattro si prende cura di un congiunto ma anche che il 58% del campione non riceve alcun tipo di aiuto. Il 6% riconosce di percepire un supporto dallo Stato ma appena il 2% dalle aziende di cui si è dipendenti.