Da pollaio a polo culturale, salvata a Licenza la Torre trecentesca (e i favolosi affreschi)

Recuperato il gioiello che svetta su Licenza, la torre medievale degli Orsini: cosa c'era prima del restauro

La torre restaurata

C’era un tempo in cui la Torre degli Orsini, nel cuore di Licenza, ospitava galline. Un’ala del secondo piano era stata trasformata in un piccolo pollaio: le gabbie erano fissate direttamente sui muri affrescati, ignare custodi di pitture rinascimentali raffiguranti imperatori romani come Nerone e Vespasiano. Oggi, grazie a un accurato intervento di restauro durato due anni, quella stessa torre è tornata a essere un luogo d’arte, memoria e cultura.

Recuperato il gioiello che svetta su Licenza, la torre medievale degli Orsini: cosa c’era prima del restauro

Il restauro, reso possibile da un finanziamento di 100mila euro tra fondi europei e regionali, ha visto all’opera le restauratrici Anna Paola Garberini e Chiara Cammarano che, con pazienza e competenza, hanno riportato alla luce affreschi profani e religiosi. Al terzo piano – dove sul pavimento erano cresciute addirittura due piante di fico – sono stati recuperati affreschi a tema sacro, tra cui una Natività, coperti da strati di sporco e abbandono.

Da pollaio a polo culturale, salvata a Licenza la Torre trecentesca (e i favolosi affreschi) 1
La restauratrice Garberini e alcuni affreschi della Torre

La spettacolare scala a chiocciola in marmo collega ora i due piani restaurati, che ospiteranno eventi, mostre, incontri e residenze artistiche. La Torre, che svetta sopra il Palazzo Baronale del XIII secolo, si trasforma così nello Spazio Torre Orsini, un nuovo centro culturale per Licenza, immerso nella bellezza della Valle dell’Aniene.

Una torre antica

Costruita tra l’XI e il XII secolo e rimaneggiata nel XVII secolo dalla famiglia Orsini, la torre fu arricchita da affreschi in un primo momento attribuiti a Vincenzo Manenti (1600–1674) ma che in realtà sarebbero precedenti (lo studio è ancora in corso). Dopo secoli di storia, trasformazioni e abusi, oggi è nuovamente parte integrante del patrimonio collettivo.

La sindaca Ilaria Passacantilli, che ha portato a termine un progetto avviato dal suo predecessore Luciano Romanzi (l’amato sindaco morto di covid), parla di un riscatto culturale per tutta la comunità. E l’inaugurazione, tenutasi sabato scorso, il 14 giugno, alla presenza del vicesindaco della Città metropolitana di Roma Capitale Pierluigi Sanna, di amministratori regionali e di tanti sindaci dei comuni vicini, ha segnato una vera festa per il territorio.

Accanto alla torre, la foresteria già utilizzata da chi percorre il Cammino di San Benedetto è oggi un Eco Albergo, l’unico di Licenza e uno dei pochi nella Valle dell’Aniene. Insieme, questi spazi raccontano una nuova visione: turismo sostenibile, arte, memoria storica.

Non a caso Orazio veniva a villeggiare qui. I resti della casa (donata dall’imperatore Augusto) sono visitabili come il museo dedicato al poeta romano.