È iniziata questa mattina, alle 8:30 in punto, con la prova di italiano, la Maturità 2025. Un appuntamento cruciale per oltre 524.000 studenti in tutta Italia, di cui ben 47.000 nel Lazio e 34.000 solo nella Capitale. Un esercito di maturandi che ieri sera ha dato vita al tradizionale rito collettivo della “Notte prima degli esami”, tra piazze, cortili scolastici e terrazze panoramiche.
Notte prima degli esami tra piazze e terrazze, poi l’attesa finisce: via alla prima prova con 7 tracce tra grandi nomi della letteratura e temi d’attualità
A Roma, in particolare, i ragazzi del liceo Socrate si sono ritrovati a Garbatella, mentre quelli del Giulio Cesare e del Mamiani hanno scelto di attendere insieme l’alba davanti ai rispettivi istituti.
Gli studenti del Manara e del Morgagni hanno invece scelto il Gianicolo, con una vista mozzafiato sulla città.
Il liceo Virgilio, nel cuore della Capitale, ha persino aperto le porte per una festa-aperitivo con musica dal vivo iniziata già nel tardo pomeriggio. Un momento di unione, scaramanzia e condivisione, accompagnato dall’immancabile coro dedicato alla canzone-simbolo di Antonello Venditti, che ha compiuto 40 anni nel 2024.
Le tracce del tema: Pasolini, Il Gattopardo, gli anni ’30 e il “rispetto”
La prima prova di maturità, uguale per tutti gli studenti italiani, propone sette tracce suddivise in tre tipologie: analisi del testo, testo argomentativo e tema d’attualità. Gli studenti hanno a disposizione sei ore e possono usare solo il dizionario di italiano.
Tra gli autori proposti spiccano Pier Paolo Pasolini con una poesia tratta da Dal diario e Giuseppe Tomasi di Lampedusa con un brano de Il Gattopardo, proposto per la prima volta dopo oltre venticinque anni di assenza dall’esame.
Nelle tipologie B e C, spazio anche a Piers Brendon, con un testo dedicato agli anni Trenta e al New Deal, a Paolo Borsellino con un estratto intitolato I giovani, la mia speranza, e a un’analisi firmata da Riccardo Maccioni sul concetto di “rispetto”, parola dell’anno secondo Treccani.
Presente anche una riflessione sull’indignazione social, firmata da Anna Meldolesi e Chiara Lalli, e un testo filosofico di Telmo Pievani sull’era della celebrità.
Il clima davanti alle scuole romane
All’ingresso del liceo Giulio Cesare, tra battute per mascherare la tensione (“Hai portato il documento? E il vocabolario?”) e calcoli sul voto finale, l’ansia è tangibile. “Oggi facciamo la storia”, dice un ragazzo poco prima di varcare il cancello. E come sempre, non mancano portafortuna e piccoli riti scaramantici: mollette portafortuna, t-shirt “benedette” dagli amici, portachiavi con simboli cari.
I maturandi, intanto, si dividono tra speranze e preferenze: chi desiderava D’Annunzio, chi puntava su Verga o Pirandello, ma in molti si sono orientati sulle tracce argomentative, considerate più abbordabili.
Commissioni e logistica: Roma in prima linea
La macchina organizzativa è imponente: solo nel Lazio sono attive circa 1300 commissioni, di cui 950 a Roma.
Ogni commissione è composta da membri interni, docenti esterni e un presidente proveniente da un altro istituto.
Lunedì 16 giugno si è registrato un tasso di assenze del 7-8%, ma l’Ufficio scolastico regionale ha assicurato la tempestiva sostituzione di tutti i membri mancanti grazie a una task force dedicata.
Gli auguri della Regione
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha voluto inviare un messaggio ai ragazzi impegnai con la Maturità: “In bocca al lupo a tutte le studentesse e a tutti gli studenti del Lazio. Quello di oggi è un passaggio importante, una prova che non misura solo quanto si è studiato, ma anche la forza, la costanza e la voglia di costruire il proprio futuro”.