“Ti ammazzo!”: aggressione folle a Roma, preso a pugni in strada da uno sconosciuto tra l’indifferenza dei passanti

L'aggressione è avvenuta a Roma per mano di un uomo sui 50 anni: la vittima si è difeso grazie al Wing Chun. Tragedia evitata per l'abilità della vittima 

Uno scatto di via Stefano Borgia, a Primavalle. A due passa dal luogo in cui è avvenuta l'aggressione c'è una scuola media e elementare

Attimi di paura a Primavalle, quartiere a nord ovest di Roma, nel XIV Municipio. Un 55enne, residente nella zona, ieri, lunedì 16 giungo, intorno alle 19.30, ancora in pieno giorno, camminava lungo via Stefano Borgia, all’altezza di via Fanny Tacchinardi, quando è stato aggredito da un passante. La vittima non si aspettava l’assalto del tizio che ha provato a colpirlo con i pugni.

L’aggressione è avvenuta a Roma per mano di un uomo sui 50 anni: la vittima si è difeso grazie al Wing Chun. Tragedia evitata per l’abilità della vittima

Era un pomeriggio come tanti altri, il signore si stava dirigendo verso la pista ciclabile di fronte il Policlinico Gemelli per il suo allenamento quotidiano. Pratico un’arte marziale cinese che si chiama Wing Chun e per non chiuderci dentro la palestra con il caldo ci alleniamo all’aperto – ha spiegato l’aggredito a Canale 10 –  tra le armi che usiamo ci sono i bastoni. Camminavo sul lato sinistro della strada quando un uomo sui 50 anni, con maglia e pantaloncini corti, mi è venuto incontro agitato. Pensavo che volesse dirmi qualcosa”.

La prontezza della vittima, abile nello schivare i colpi, ha evitato un tragico epilogo: Era diretto proprio contro di me, mi ha sferrato un pugno all’improvviso ma sono riuscito a evitarlo. La disciplina che pratico è volta proprio a gestire le situazioni di pericolo, al controllo e a evitare lo scontro fisico – ha continuato – urlava frasi sconnesse: ‘Io ti ammazzo’, ‘Sei venuto con i bastoni’. Non lo avevo mai visto prima ma da quello che mi hanno detto dovrebbe essere di zona. Una signora mi ha raccontato che gli ha invaso il giardino di bottiglie di birra”.

Nessuno è intervenuto

Forse alterato dall’alcol e con qualche segno di squilibrio, l’assalitore ha provato più volte a picchiarlo: “Andava via e tornava, io gli dicevo di allontanarsi e lo tenevo alla larga – ha aggiunto – La cosa che mi ha disturbato, e anche meravigliato, è che nessuno sia intervenuto“.

Primavalle è un quartiere popoloso e alle 19.30 di un giorno d’estate, con il sole ancora alto, le strade sono animate dal via vai degli abitanti. Il punto in cui è stato aggredito il 55enne è di passaggio: c’è un bar, un ristorante, una macelleria, a poca distanza anche un grande supermercato.La gente passava e abbassava lo sguardo, oppure faceva video con il telefono – ha spiegato con rammarico – Una coppia con un pitbull ha tirato dritto, un ragazzone bello palestrato ha fatto finta di niente. Solo una persona affacciata alla finestra ha filmato la scena e ha minacciato il tizio di chiamare le forze dell’ordine”.

La mancanza di intervento è sintomo allarmante di una società che sembra aver perso il senso di responsabilità collettiva. Un silenzio assordante, fatto di indifferenza o paura.

È andata bene, questa volta. Ma è impossibile non chiedersi cosa sarebbe potuto accadere se, invece di un uomo esperto in arti marziali, si fosse trattato di una donna, magari sola, o di un ragazzo giovane e impreparato. Poco prima del luogo in cui è avvenuto l’episodio c’è una scuola media e elementare. 

Qualche giorno fa un ragazzo di 24 anni, ipovedente, è stato preso a pugni in strada nel quartiere Appio Latino. Senza motivo un passante lo ha colpito. Una volta identificato, l’aggressore si è giustificato così: “L’ho fatti per uno scatto d’ira“.