Giallo dei cadaveri a Villa Pamphili: tatuaggi, impronte e analisi del DNA aprono nuovi scenari all’estero

Fiume di chiamate al 112 sono al vaglio dopo l'appello alle segnalazioni e la diffusione dei tatuaggi sul corpo della donna 

Il drammatico ritrovamento di una donna e una neonata senza vita a Villa Pamphili a Roma, continua a tenere con il fiato sospeso l’opinione pubblica. Sabato scorso. Mentre gli inquirenti lavorano senza sosta per dare un nome alle vittime e chiarire le dinamiche di questa tragedia, nuovi elementi stanno emergendo, alimentando le speranze di una svolta sul giallo dei due cadaveri, trovati a poca distanza l’uno dall’altro e per cui è stata aperta un’inchiesta per duplice omicidio aggravato. I tatuaggi sul corpo della donna e l’analisi delle impronte e del DNA, stanno aprendo a nuovi scenari con un’attenzione particolare verso le banche dati internazionali.

Fiume di chiamate al 112 sono al vaglio dopo l’appello alle segnalazioni e la diffusione dei tatuaggi sul corpo della donna

Un elemento chiave nell’identificazione della donna sono i quattro tatuaggi presenti sul suo corpo, le cui immagini sono state diffuse dalla Polizia nella giornata di ieri.

Un appello alle segnalazioni, che ha sortito un effetto immediato: il numero di emergenza 112 è stato tempestato di chiamate da parte di cittadini che ritenevano di poter fornire informazioni utili.

Attualmente, tutte queste segnalazioni sono al vaglio degli investigatori, che le stanno incrociando con i dati a loro disposizione. Ogni dettaglio, anche il più piccolo, potrebbe essere la chiave per dare un’identità alla vittima e, di conseguenza, sbloccare l’intera indagine. Per supportare ulteriormente le ricerche, è previsto per oggi un nuovo sopralluogo approfondito nel parco romano, con l’obiettivo di raccogliere ulteriori elementi e indizi sulla scena del crimine.

Indagini oltre confine: impronte e DNA potrebbero spostare le ipotesi investigative all’estero

Parallelamente alle segnalazioni sui tatuaggi, gli investigatori stanno battendo anche altre piste scientifiche. Le impronte dattiloscopiche della donna, che si stima avesse circa 30 anni, sono state inviate non solo alle banche dati nazionali, ma anche a quelle estere.

Un altro tassello fondamentale è l’esame del DNA, il cui risultato è atteso tra oggi e domani. Questo test sarà cruciale per determinare con assoluta certezza l’eventuale parentela tra la donna e la neonata, fornendo una risposta definitiva a uno dei quesiti centrali del mistero.

Qualora non si riuscisse a risalire all’identità della donna tramite le banche dati nazionali, anche gli esiti del DNA verranno inviati all’estero, ampliando il raggio delle ricerche.

I risultati dell’autopsia: i segni della tragedia che restano un mistero

Dai primi risultati dellautopsia, sono intanto emersi dettagli agghiaccianti. Sul corpo della neonata sono stati riscontrati segni sul collo, che fanno ritenere che possa essere stata strangolata.

Un elemento che in queste ore sta rafforzando l’ipotesi di omicidio e aggiunge un ulteriore, tragico strato di violenza alla vicenda. Sul corpo della donna, invece, non sono stati riscontrati segni di violenza evidenti. Un’asimmetria tra le condizioni dei due corpi solleva ulteriori interrogativi sulle dinamiche esatte degli eventi e sul ruolo che ciascuna vittima ha avuto nel dramma.