Fontana di Trevi imbratatta di nero, assolti gli attivisti di Ultima Generazione

I nove attivisti erano accusati di imbrattamento di beni culturali. Il giudice: non sussistono estremi del reato

Gli attivisti il giorno del blitz a Fontana di Trevi

Sono stati assolti con formula piena i nove attivisti di Ultima Generazione che, nel maggio 2023, hanno imbratttato di liquido nero — a base di carbone vegetale —  Fontana di Trevi. La decisione è arrivata dal tribunale monocratico della Capitale, presieduto dal giudice Alfonso Sabella, che ha accolto la richiesta della Procura di Roma, già orientata verso l’assoluzione.

I nove attivisti erano accusati di imbrattamento di beni culturali. Il giudice: non sussistono estremi del reato

Gli attivisti erano finiti sotto processo con l’accusa, a vario titolo, di violazione dell’articolo 518 duodecies del Codice penale, norma che sanziona il deterioramento e l’imbrattamento di beni culturali.

Tuttavia, dopo un’attenta analisi dei fatti, il giudice ha ritenuto che non sussistano gli estremi di reato. Per una delle imputazioni, è stata inoltre riconosciuta la particolare tenuità del fatto, ridimensionando ulteriormente l’impatto penale dell’azione.

Un gesto simbolico per il clima

Il blitz alla Fontana di Trevi — uno dei monumenti più iconici di Roma — si era svolto in pieno giorno il 20 maggio 2023. Gli attivisti, vestiti con le consuete pettorine arancioni e muniti di cartelli, avevano rovesciato il liquido scuro nelle acque della fontana per attirare l’attenzione sull’emergenza climatica e sull’inerzia delle istituzioni.

Non possiamo più far finta di nulla: il mondo brucia e nemmeno i nostri monumenti saranno risparmiati dalla crisi climatica“, avevano dichiarato in quell’occasione.

Il gesto aveva suscitato un ampio dibattito pubblico, dividendo l’opinione tra chi condannava l’imbrattamento del patrimonio artistico e chi sosteneva la necessità di azioni di disobbedienza civile non violenta per scuotere l’opinione pubblica.

Ultima Generazione fa parte di un movimento internazionale che usa azioni dimostrative pacifiche per sollecitare risposte concrete dai governi sulla crisi climatica. Con questa sentenza, si chiude un nuovo capitolo giudiziario, ma il dibattito resta aperto.